“Abbiamo bisogno di comunità cristiane nelle quali si allarghi lo spazio, dove tutti possano sentirsi a casa, dove le strutture e i mezzi pastorali favoriscano non la creazione di piccoli gruppi, ma la gioia di essere e sentirsi corresponsabili”. È l’invito del Papa, durante l’udienza in Aula Paolo VI ai partecipanti all’Incontro nazionale dei Referenti diocesani del Cammino Sinodale Italiano, nella giornata conclusiva dell’Assemblea dei vescovi italiani. “Mai senza l’Altro con la ‘A’ maiuscola, mai senza gli altri con cui condividere il cammino”, lo slogan utilizzato da Francesco: “Questo vale per i vescovi, il cui ministero non può fare a meno di quello dei presbiteri e dei diaconi; e vale anche per gli stessi presbiteri e diaconi, chiamati a esprimere il loro servizio all’interno di un noi più ampio, che è il presbiterio. Ma questo vale anche per l’intera comunità dei battezzati, nella quale ciascuno cammina con altri fratelli e altre sorelle alla scuola dell’unico Vangelo e nella luce dello Spirito”. “Fare Chiesa insieme”, la consegna del Pontefice. “È un’esigenza che sentiamo di urgente, oggi, sessant’anni dopo la conclusione del Concilio Vaticano II”. “E’ sempre in agguato la tentazione di separare alcuni ‘attori qualificati’ che portano avanti l’azione pastorale, mentre il resto del popolo fedele rimane solamente recettivo delle loro azioni”, la denuncia: “La Chiesa è il santo popolo fedele di Dio e in esso, in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro è diventato discepolo missionario. Questa consapevolezza deve far crescere sempre più uno stile di corresponsabilità ecclesiale: ogni battezzato è chiamato a partecipare attivamente alla vita e alla missione della Chiesa, a partire dallo specifico della propria vocazione, in relazione con le altre e con gli altri carismi, donati dallo Spirito per il bene di tutti”.