Il volto più dinamico e innovativo dell’Africa soffre di una costante sottorappresentazione nei media italiani. È quanto emerge dalla quarta edizione de “L’Africa Mediata”, il rapporto presentato oggi a Roma da Amref Health Africa-Italia in occasione dell’Africa Day. Curato dall’Osservatorio di Pavia, ha l’obiettivo di analizzare come e quanto i media italiani raccontino l’Africa. Un tratto di continuità accompagna tutte le edizioni del rapporto: la marginalità della comunicazione sull’Africa e sulle persone africane e afrodiscendenti nei media mainstream. Eppure, vi sono delle potenzialità e una giovane dinamicità che aggiungono un altro volto: per le startup tecnologiche africane rispetto al 2020, nel 2021, si è segnato un +113% per investimenti.
Il dossier 2023 è strutturato in due parti: la prima dedicata all’informazione complessiva su Africa, persone africane e afrodiscendenti nei media tradizionali, stampa e televisione; la seconda si focalizza invece sulla rappresentazione mediatica dell’innovazione e dello sviluppo africani, ricercando nell’immagine dell’Africa restituita dall’informazione italiana ciò che rinvia ai concetti di nuovo, futuro, dinamismo e cambiamento, emancipazione e talento, creatività e competenza. L’evento di presentazione del report vede Rai Radio3 come media partner.
Per quanto riguarda i quotidiani, nel 2022, l’Africa è apparsa in 953 notizie nelle prime pagine di sei testate, ovvero in media 13 volte al mese (-3 rispetto al 2021). Per l’84% le notizie raccontano l’Africa qui, ovvero riguardano fatti ambientati in Italia o in altri Paesi occidentali e nello specifico trattano temi legati alla sicurezza e ai flussi migratori (69,1%). Il restante 16,2% di notizie, ambientate in Africa, si focalizzano maggiormente su guerra e terrorismo (36,4%), e poi migrazioni e politica.
Nei notiziari del prime time e programmi di infotainment, si accentua una tendenza osservata a partire dal 2020: la riduzione progressiva di notizie sull’Africa. Nei tg analizzati sono state rilevate soltanto 1.174 notizie pertinenti (22% in meno rispetto al 2021), di cui il 74% riguardante i flussi migratori e la gestione dell’accoglienza. L’emergenza migratoria è infatti uno degli argomenti più trattati, soprattutto in relazione a particolari fatti, come il caso della Ocean Viking. Nel 2022 sono diminuite le news su guerra e terrorismo a favore di notizie su viaggi istituzionali di ministri italiani in Africa, forniture di gas, Cop27 ed eventi di cronaca come il caso Soumahoro.
La marginalità di attenzione per l’Africa viene confermata anche negli 85 programmi di infotainment analizzati su sette reti televisive: su 61.320 ore trasmesse in un anno sono stati rilevati, in calo rispetto allo scorso anno, 700 riferimenti all’Africa, in media un riferimento ogni 87 ore di programmazione. Si evidenzia come l’Africa sia rappresentata come una sola realtà, priva di specificità e caratterizzata uniformemente da un futuro senza speranza. Inoltre, a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina, si nota all’interno dei programmi la presenza di una narrazione delle migrazioni che distingue tra rifugiati veri in fuga da un’invasione e profughi “di comodo”, come sembrano essere considerati coloro che provengono dal continente africano.