“La prima sfida del carisma è immergersi profondamente nell’esperienza del fondatore. Gli enigmi e le domande della sua epoca si ripetono oggi. Le nostre difficoltà non sono uniche”. Lo ha detto fr. Mark Hilton, superiore generale dell’Istituto dei Fratelli del Sacro Cuore, alla prima giornata della 99ª assemblea dell’Unione superiore generali (Usg). “Siamo chiamati ad una disponibilità permanente all’ascolto dello Spirito, dei nostri fratelli, dei nostri collaboratori e di coloro che serviamo”, ha precisato. Quindi, dobbiamo “alimentare le nostre famiglie carismatiche, o almeno la condivisione attiva e intenzionale del carisma con tutti e ciò non accade per osmosi o nella speranza che altri capiscano”: “Il nostro fondatore ha attirato nel suo lavoro laici, commercianti, catechisti, pastori, funzionari locali e altre persone attratte dalla sua visione e dall’importanza dell’azione per la quale ha chiamato”. “Un forte elemento positivo all’interno della mia comunità è il lavoro collaborativo dei frati tra Paesi, province e gruppi linguistici differenti. Programmi di formazione comuni creano un maggior senso di unità dell’Istituto, una visione di chi siamo in tutto il mondo”. “I nostri carismi sono realtà dinamiche e vive che trovano vita, energia e passione in una risposta alle circostanze e alle esperienze del nostro tempo”, ha concluso fr. Hilton: “Un carisma non può essere imbottigliato o vissuto solo in documenti scritti. Vive in noi, nelle persone infiammate dal carisma del nostro fondatore”.