Domani, mercoledì 24 maggio, a Torino (ore 17.30, a Palazzo Falletti di Barolo, Via Corte d’Appello 20/c), è in programma l’incontro “Rosmini e i marchesi Barolo nella Torino dell’800”, organizzato dal Centro internazionale di studi rosminiani in collaborazione con la Fondazione Tancredi di Barolo e Opera Barolo: una tavola rotonda per raccontare e discutere i poco noti rapporti di amicizia e di confronto tra Rosmini e i marchesi di Barolo. Insieme a padre Ludovico Maria Gadaleta (Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa) che analizzerà i rapporti tra Rosmini e gli ambienti torinesi dell’800, interverranno Giorgio Chiosso (Università degli studi di Torino) sulle “Chiavi interpretative della pedagogia di Antonio Rosmini e del marchese Barolo” e Pompeo Vagliani (Fondazione Tancredi di Barolo) sulla figura della marchesa Giulia Di Barolo e la scuola, moderati da suor Benedetta Lisci (Suore della Provvidenza Rosminiane). Al termine dell’incontro, ad ingresso libero – informano gli organizzatori -, sarà possibile visitare l’esposizione “La marchesa di Barolo per la scuola e nella scuola”, allestita al Museo della scuola e del libro per l’infanzia di Palazzo Barolo.
Nato a Rovereto il 24 marzo 1797, Antonio Rosmini, fondatore dell’Istituto della Carità e dell’Istituto delle Suore della Provvidenza Rosminiane, è considerato da molti il più significativo filosofo italiano dell’Ottocento, che con i suoi studi in ambito metafisico ed etico, politico e pedagogico ha contribuito in modo determinante e peculiare allo sviluppo del pensiero contemporaneo. L’incontro è la quarta tappa di un percorso che approfondisce la figura dell’illustre filosofo e teologo trentino attraverso i suoi “Scritti autobiografici. Diari di Antonio Rosmini”, a cura di padre Ludovico Maria Gadaleta, dapprima a Rovereto, Borgomanero e Biella, e che dopo Torino proseguirà a Milano, Genova e Lecco, in preparazione ai Simposi Rosminiani straordinari che si terranno dal 21 al 25 agosto 2023 a Stresa, sul Lago Maggiore. L’opera “Scritti autobiografici. Diari di Antonio Rosmini” ricopre un arco temporale di quasi 58 anni della vita del teologo e conclude l’Edizione nazionale critica, voluta nel 1975 dal filosofo Michele Federico Sciacca per ripubblicare tutte le opere edite e inedite di Antonio Rosmini con l’aggiunta di un appropriato apparato critico-storiografico, e che conta ben 60 volumi a cui hanno lavorato una ventina di curatori, per un totale di quasi 50 anni di ricerca e studio. Il Centro internazionale di studi rosminiani, istituito nel 1966 dai Padri Rosminiani e per iniziativa di Michele Federico Sciacca, ha sede a Palazzo Bolongaro o “Villa Ducale” di Stresa, dove Antonio Rosmini trascorse gli ultimi cinque anni di vita. Oltre all’Edizione nazionale critica di Rosmini in collaborazione con l’Istituto di studi filosofici, il Centro cura due periodici (Rivista rosminiana di filosofia e di cultura e Charitas) e promuove il pensiero rosminiano nel mondo attraverso convegni e corsi di alta cultura, tra cui i “Simposi”, ai quali partecipano annualmente più di 200 studiosi provenienti da ogni parte del mondo.