Attività di soccorso e assistenza alla popolazione e limitazione delle rotture arginali. Sono questi gli obiettivi prioritari su cui si stanno concentrando gli interventi di oltre 7.500 uomini e donne del Servizio nazionale della Protezione civile che stanno lavorando da giorni nei territori interessati dal maltempo e in particolar modo in Emilia-Romagna. A loro si affiancano tecnici e funzionari di Comuni, Province, Prefetture, di enti territoriali e della struttura di protezione civile regionale. Ne dà notizia il Dipartimento della Protezione civile spiegando che “mentre le squadre dei tecnici continuano a lavorare incessantemente per il ripristino dei servizi essenziali nelle zone non interessate da allagamenti e smottamenti: sono ancora 300 le frane attive sull’Appennino e centinaia le strade interrotte nel territorio interessato dall’emergenza”.
Nel corso della giornata odierna, a causa dei diffusi allagamenti, è stata disposta l’evacuazione di circa 3mila persone dalla frazione di Lavezzola nel Comune di Conselice, in provincia di Ravenna. In totale, sono quindi oltre 15mila le persone che, a partire dal 15 maggio, hanno trovato una sistemazione alternativa; tra queste, più di 8mila sono state accolte nelle strutture alberghiere del territorio e nelle scuole, palestre e palazzetti dello sport messi a disposizione dai Comuni.
Precisando che “sono 13 le vittime accertate dalle Prefetture di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna”, la Protezione civile informa che “anche per la giornata di domani, è stata confermata l’allerta rossa sui settori romagnoli e bolognesi per criticità idrauliche”.