Un pomeriggio di riflessione sulla figura di don Giovanni Minzoni al Senato, in occasione del centenario dell’assassinio per mano fascista il 23 agosto del 1923 ad Argenta, ove svolgeva il suo ministero sacerdotale. L’incontro, organizzato dal Masci insieme ad Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) e FseE (l’Associazione italiana Guide e Scouts d’Europa cattolici della Federazione dello Scautismo europeo), è stato ospitato nel Senato della Repubblica presso il chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, su iniziativa del senatore Lorenzo Basso. A ripercorrere la storia del sacerdote è stato il card. Arrigo Miglio: “Sono stato assistente spirituale scout e sento la figura di don Giovanni molto vicina, la parola ‘insieme’ è quella che sento più in sintonia oggi, perché tutti gli aspetti che compongono la sua figura vanno considerati nella loro unità e sintesi. Quello di don Minzoni è un martirio annunciato, che lui ha sentito nel cuore”. “Il parroco di Argenta – ha dichiarato Pierluigi Castagnetti – è stato un martire di fede ma anche civile, non c’è una separazione tra le due dimensioni. Il suo martirio è stato causato dal giudizio morale e dalla contestazione che don Minzoni ha sempre esercitato sulla violenza fascista. Il livello della fede e della storia si sono sempre sovrapposti e integrati in lui”. Per Massimiliano Costa, presidente del Masci, don Minzoni “rimane una figura attuale perché è testimone anche per l’oggi. Parla ai giovani di coraggio e fedeltà ai valori di libertà e giustizia, fino in fondo. Ci chiede di esse-re capaci di donare tutti noi stessi per migliorare la realtà, perseguendo la giustizia sociale e credendo nel futuro. Noi tutti siamo debitori alla sua testimonianza perché è uno di quelli che hanno contribuito a costruire il Paese che noi abitiamo”. Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci, hanno ricordato don Minzoni come “prezioso testimone di pace e libertà”, mentre Francesco Di Fonzo, presidente nazionale Fse ha affermato che “Per evitare che certe violazioni si possano ripetere è importante ricordare sempre personaggi come don Minzoni. Insegnamenti che oggi ci portiamo nel cuore e che ci spingono a svolgere il nostro servizio anche in zone di guerra come in Ucraina”. È stato anche trasmesso un video di saluto di Vittorio Pranzini, tra i promotori della causa di beatificazione insieme al Masci, alla diocesi di Ravenna-Cervia, ad Agesci, Scout d’Europa e alla parrocchia di Argenta.