“L’economia sociale, comprese le imprese sociali senza scopo di lucro, hanno bisogno del giusto quadro giuridico e finanziario per partecipare alla transizione verde. Questo include ad esempio, la riduzione della burocrazia nell’ambito dei programmi di finanziamento dell’Ue, l’alleggerimento delle norme Ue sugli aiuti di Stato per i servizi di interesse generale, il rafforzamento del ruolo dei criteri sociali, ecologici e qualitativi negli appalti pubblici, e maggiori incentivi agli investimenti nei servizi sociali, ad esempio attraverso una tassonomia sociale”. Lo ha dichiarato, Heather Roy, Segretario Generale di Eurodiaconia durante la conferenza sulla sostenibilità e il Green Deal a Berlino. Tra i relatori, Nicolas Schmit, commissario Ue per il Lavoro, rappresentanti dei ministeri federali dell’Ambiente, della Salute, del Lavoro e delle Finanze. “La tassonomia dell’Ue deve essere integrata con la sostenibilità sociale, altrimenti le questioni ecologiche e sociali saranno messe in contrapposizione. Se l’attuale tassonomia “verde” dell’Ue, l’accesso al credito per l’economia sociale sarà molto più difficile e costoso. Per poter assumere in futuro la loro preziosa responsabilità sociale, le imprese sociali hanno anche bisogno di sicurezza finanziaria per i loro investimenti sostenibili. Questo aspetto non è attualmente riconoscibile nelle relative condizioni di rifinanziamento”, ha detto Jörg Moltrecht, membro del Consiglio di amministrazione di KD-Bank.