“Ridurre la tensione in Cisgiordania, Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza e proteggere le infrastrutture civili”: è quanto chiede Save the Children davanti all’ennesima escalation di violenza in corso tra Forze israeliane e miliziani palestinesi. I bambini della Striscia di Gaza, afferma l’organizzazione umanitaria, stanno vivendo nel terrore, cercando un rifugio, mentre tutte le scuole sono chiuse a seguito di un’altra escalation di violenza. “Ancora una volta, i bambini di Gaza stanno pagando il prezzo più alto per quest’ennesima violenza. Uccidere o mutilare i bambini è una grave violazione e i responsabili dovrebbero essere chiamati a rispondere delle loro azioni”, ha dichiarato Jason Lee, direttore di Save the Children per il Territorio Palestinese Occupato, attualmente a Gaza, in seguito alle notizie di attacchi aerei israeliani iniziati martedì. “Per molti di loro, questa nuova ondata di violenza riporterà alla mente ricordi traumatici di precedenti episodi. Solo due anni fa, proprio a maggio, in 11 giorni sono stati uccisi 261 palestinesi, tra cui 67 bambini. Ad ogni attacco aereo, il senso di sicurezza dei bambini viene distrutto, con conseguenze terribili per il loro benessere a lungo termine”. “Il nostro team a Gaza e le loro famiglie – prosegue la nota – ci dicono che non c’è un posto sicuro dove stare in questo momento. Tutti sono impauriti e cercano un riparo, le scuole sono state chiuse, mentre si consuma un altro giorno di terrore e incertezza. Se la violenza continuerà ad intensificarsi, la vita e il benessere dei bambini palestinesi e israeliani saranno minacciati. L’unico modo per proteggerli è fermare questa brutalità e che tutte le parti facciano quanto in loro potere per ridurre la tensione e proteggere le infrastrutture civili dagli attacchi, in conformità con il diritto internazionale umanitario”.