“Poiché lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale (Ia) influisce su quasi tutti gli aspetti della nostra vita e la sua influenza aumenterà ulteriormente nel prossimo futuro, gli Stati membri devono adottare misure concrete per garantire che i diritti umani delle persone siano salvaguardati nella progettazione, nello sviluppo e nell’implementazione dei sistemi di Ia”. Lo afferma la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, in un rapporto pubblicato oggi. Nelle raccomandazioni intitolate “Human rights by design – future-proofing human rights protection in the era of AI”, la commissaria analizza le principali sfide che gli Stati membri devono affrontare per proteggere e promuovere i diritti umani nell’uso dell’Ia rispetto alle sue prime indicazioni pratiche pubblicate nel 2019. “L’approccio generale non è stato coerente. Manca ancora una regolamentazione dei sistemi di Intelligenza artificiale incentrata sui diritti umani”, afferma. La commissaria evidenzia “tre tendenze interdipendenti” che costituiscono ostacoli alla piena attuazione degli standard internazionali sui diritti umani relativi all’Ia in Europa: la mancanza di approcci globali e basati sui diritti umani; l’insufficiente trasparenza e condivisione delle informazioni; la mancanza di iniziativa da parte degli Stati membri nell’utilizzare l’Ia per rafforzare i diritti umani.