Si svolgerà a Roma il 21 ed il 22 maggio – presso il Centro congressi Villa Aurelia, in via Leone XIII, 459 – il XXII congresso nazionale di Api-Colf – l’Associazione professionale italiana che rappresenta gli assistenti familiari addetti alla cura delle persone e della casa – dal titolo: “Un nuovo modello di immigrazione per la collaborazione familiare”. Al centro del dibattito la proposta di un modello di immigrazione che alimenti gli attraversamenti legali, mediante l’accesso al lavoro informato e formato, finalizzato alla collaborazione familiare.
Nel 2021 il numero totale dei lavoratori domestici è pari a 961.358, tra questi si registra una netta prevalenza di donne (84,9%), stranieri (70%, con un lieve aumento degli italiani) e di colf (53,0%).
“L’inserimento lavorativo degli immigrati rappresenta una grande risorsa per il suo impegno nei lavori di cura delle persone e della collaborazione familiare, sopperendo a due carenze strutturali italiane: il processo di invecchiamento della popolazione e le politiche di welfare attualmente inadeguate ad affrontare le sfide della crescita della non autosufficienza – spiega una nota -. Il settore domestico è tuttavia caratterizzato da un importante tasso di irregolarità contrattuale (52,3%), contro una media nazionale del 12,0%, così come molto alto è il numero della componente irregolare costituita da 519 mila persone. Partendo da queste considerazioni, la collaborazione familiare rappresenta un importante banco di prova per promuovere l’integrazione dei flussi migratori nella nostra società”.
I lavori congressuali del 21 maggio saranno aperti dai saluti del card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei.