“Ogni uomo, ogni donna, ogni giovane e bambino, ogni monrealese ed ogni pellegrino giunto in questa Chiesa collegiata, fa esperienza della veridicità di questa Parola. Tutti siamo attratti dall’Amore-Crocifisso”. Lo ha detto l’arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi, nell’omelia della Festa del Santissimo Crocifisso. “Tutti siamo attratti dall’uomo che è stato innalzato sul legno della croce, non su un trono prezioso, nemmeno su un altare marmoreo decorato con stucchi, ma sull’altare dell’Amore costituito da due aste di legno.
Soffermandosi sulla preghiera, il presule ha osservato che “deve essere ben piantata per terra per sorregge tutta la struttura”. “La preghiera cristiana non è un’esperienza emozionale, un vago movimento del cuore, un sentimento intimo, una devozione intermittente, ma è una relazione stabile e concreta con Dio Padre, attraverso Gesù, nella potenza dello Spirito santo. È una relazione che ci fa stare con i piedi ben piantati per terra, nella storia, nella nostra situazione”. L’arcivescovo ha poi sottolineato come la preghiera sia alla base dell’amore fraterno. “Non c’è autentica vita cristiana che non sia ‘braccia allargate’ verso tutta l’umanità, soprattutto quella fragile, sofferente ed emarginata. Lo dico anzitutto a voi carissimi Confrati che mi avete voluto far dono di appartenere a questa antichissima Confraternita del Crocifisso: solo se sarete uomini di preghiera potrete vivere quella con-fraternità che avete scelto come stile di vita. Questo vale per me e per tutti noi: la preghiera è il fondamento dell’accoglienza, della condivisione, del prendersi cura; è il fondamento del matrimonio cristiano, del servizio ministeriale e di qualsiasi azione, anche quella politica; la preghiera è il fondamento della vita cristiana autentica che è farsi carico degli altri”.