Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo) ai giovani, “Gesù lavorando ha imparato a dare la vita per gli altri. Imitalo”

(foto diocesi Teramo-Atri)

“Talvolta abbiamo paura del futuro e non ci impegniamo a prepararci. Perché studiare? Perché fare esperienza lavorativa? Sono molte le sollecitazioni a scegliere il successo immediato e ciò che mi piace. Ma la storia è completamente diversa, viaggia su binari che non sempre coincidono con ciò che pensiamo”. Sono queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera ai giovani del mese di maggio, partendo dalla figura di San Giuseppe artigiano e dalla festa dei lavoratori che potrebbe essere faticoso accogliere, in quanto richiamo alla preparazione per essere qualcuno, costruendo la società, valorizzando i propri talenti. “Vorrei affidarvi il motto di S. Benedetto, in questo anno in cui festeggiamo san Berardo monaco e vescovo: ora et labora, prega e lavora. È stato il motto che ha ispirato la cultura europea. Oggi, in un mondo che corre, facciamo fatica ad essere protagonisti e rischiamo di essere trascinati dagli eventi. E poi nasce la delusione!”. Prosegue il presule che vuole consolare i giovani richiamando l’insegnamento di San Benedetto come stile di vita per il mondo moderno. “Se tu preghi e cammini con il Signore sarai stabile nella corsa. Il mondo corre, ma tu sei stabile. O meglio, corri anche tu, ma senza essere travolto! È la via per essere sempre presenti a se stessi: sono io, stabile, e non ciò che la società vorrebbe che io fossi”. Il vescovo di Teramo-Atri ricorda la possibilità di ognuno di essere costruttori di tante comunità, a cominciare dalla Chiesa, ma anche il grande pericolo che la società programmi noi. “Trova il tempo per stare con il Signore! Trova il tempo per vivere il tuo cammino di preparazione professionale non per un fine immediato, ma per essere punto di riferimento nel capire e servire la comunità dove sei inserito, a cominciare dalla famiglia. Per essere costruttori nel mondo moderno bisogna saper correre senza perdere la stabilità! Ma la stabilità la si acquista imparando a non lasciarsi strumentalizzare da progetti che ci impediscono di vedere lontano”. Nella lettera segue l’invito a stare con il Signore per riuscire a guardare le situazioni con gli occhi di chi vuole servire e non dominare. “Non ti illudere di costruire il mondo da solo! Preparati a far crescere la comunità nella quale sei inserito aiutandola a progettare il futuro con la certezza che quando si lavora con il Signore si aprono orizzonti sempre nuovi. Anche Gesù ha lavorato per tanti anni: era il figlio del falegname. Lavorando ha imparato a dare la vita per gli altri. Imitalo per costruire la civiltà dell’amore”. Mons. Leuzzi conclude lo scritto invitando i giovani della diocesi di Teramo-Atri a partecipare alla veglia mariana internazionale dei giovani che si svolgerà il 13 maggio, alle ore 16, nel santuario di San Gabriele dell’Addolorata di Isola del Gran Sasso d’Italia.

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