“Ci uniamo all’Unesco nel sottolineare che, oggi più che mai, la libertà di espressione è fondamentale per tutti gli altri diritti umani”. Lo dichiara in una nota l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Josep Borrell, in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa. “I reporter dell’Ucraina, i giornalisti della Bielorussia e dell’Afghanistan, i media indipendenti del Medio Oriente e del Nord Africa, i giornalisti locali dell’America centrale, i premi Nobel delle Filippine e della Russia e diversi operatori dei media in tutto il mondo, anche in Europa, continuano a pagare un prezzo elevato per l’esercizio della loro professione”, aggiunge. Le donne giornaliste “sono particolarmente esposte a minacce e crescenti attacchi, sia offline che online. Sono esposte alla stigmatizzazione, all’odio sessista, al trolling, alla violenza sessuale e di genere e persino all’omicidio”. Il 73% delle giornaliste ha subito minacce, abusi e molestie online nel corso del proprio lavoro. “Non abbiamo mai visto così tante giornaliste detenute come oggi”, sottolinea. L’Ue condanna ogni forma di minaccia e violenza contro i giornalisti e sostiene i media con i programmi: Safejournalists nei Balcani occidentali, Support to independent media and fundamental freedoms in Cambogia e Media Resilience in Afghanistan. Inoltre, l’Ue sta contrastando la disinformazione e “le cause strategiche contro la partecipazione pubblica (Slapp), regolamentando i servizi e i mercati digitali e proponendo una legge Ue sulla libertà dei media”.