“Ci sta a cuore il lavoro. Per tutti, soprattutto per i giovani. Non è solo un diritto riconosciuto dalla Carta costituzionale, ma la possibilità di rispondere alla chiamata di Dio che ci vuole liberi per costruire un futuro dignitoso e giusto”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano, in un messaggio in occasione della Festa di San Giuseppe lavoratore, il 1° maggio.
“I giovani sono al centro delle attenzioni della società e della Chiesa? La domanda ci interpella e ci inquieta – ha ammesso il presule -. Occorre passare da un atteggiamento paternalista e ipocrita, che nasconde interessi ristrettì ed egoistici, a una grande apertura segnata da fiducia e ascolto. Le risorse che i giovani portano con sé e che a volte nemmeno conoscono sono straordinarie: quando la comunità civile o ecclesiale fa loro spazio rimane sorpresa. Anche quelli più ai margini, quanti non lavorano e non studiano, coloro che sono caduti nelle maglie della malavita: tutti possono fare esperienza di crescita nella collaborazione, se sono messi in condizione di dare un senso più profondo e forte alla loro vita e non sono lasciati soli”.
Secondo l’arcivescovo, “il lavoro per tutti i giovani non è uno slogan da gridare in occasioni speciali, ma il dovere quotidiano di un popolo attento ai segni di speranza che, pur tra mille contraddizioni e ostacoli, spuntano ogni giorno: buone pratiche di lavoro condiviso, attento alle sfide del nostro tempo e rispettoso dei più deboli, per percorrere sentieri di giustizia e di pace. Un mondo nuovo bussa con insistenza alle porte della nostra società: sapremo riconoscerlo?”.
Mons. Alfano conclude: “L’ora decisiva che stiamo vivendo non ci consente di tergiversare. Dobbiamo con coraggio rispondere alla chiamata dell’attuale momento storico, drammatico e ricco di possibilità impensabili fino a poco tempo fa: da cittadini consapevoli e cristiani maturi intendiamo fare tutta la nostra parte per scrivere con i nostri giovani una pagina nuova e significativa, per il bene di tutti e in particolare dei tanti giovani che sono ancora ai margini”.