Dal 21 al 23 aprile, i giovani universitari si sono ritrovati, nel monastero benedettino di Camaldoli (AR), per gli “Stati generali della Fuci”. “In piena comunione con il cammino che la Chiesa italiana e universale sta vivendo in questi anni”, si legge in una nota, i giovani hanno approvato la Proposta Formativa della Fuci, dal titolo “Formare cercatori di Dio, coscienze intelligenti di membra profetiche”. “Il ritrovarsi a Camaldoli – dichiara Matteo Jarno Santoni, presidente maschile del Gruppo Fuci “Vittorio Bachelet” dell’Università “La Sapienza” – ha per tutti i fucini un significato particolare. Nel monastero dove iniziò la tradizione delle settimane teologiche e dove ottant’anni fa si intraprese la redazione del Codice di Camaldoli, la Federazione ha inteso confermare il suo impegno a voler essere protagonista nell’università dell’oggi”. I giovani ribadiscono la volontà a “vivere l’università in modo coerente con i valori cristiani dell’accoglienza, dell’ascolto, della condivisione nello studio e della cura dell’altro”. Pertanto, si legge nella nota, “non vogliamo fermarci a questo punto né a noi stessi, ma continuare il percorso di ripensamento coltivando questi semi perché sboccino in azioni educative che portino frutto di persone integralmente formate che vivificano l’università, la società, la Chiesa e il mondo di oggi e di domani”. Agli Stati Generali, è intervenuto anche l’economista Luigino Bruni. “I cercatori di Dio nel cristianesimo sono anche e prima di tutto cercatori di uomini: degli esclusi, dei poveri, degli scartati” ha esordito il professore, ricordando che “cercare Dio è sempre cercare l’uomo. In fondo, la Bibbia è la storia di un incontro tra l’uomo che cerca Dio e Dio che cerca l’uomo”.