Alla fine, il telefono ha squillato. Il colloquio fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’omologo cinese Xi Jinping finalmente c’è stato. “Tutti, a cominciare da Zelensky, sapevamo quanto fosse importante. Xi ha usato la telefonata al momento opportuno”, commenta al Sir Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation. “La distanza dall’incontro con Putin sottolinea che Xi non vuole confondere i rapporti con Ucraina e Russia. Il presidente cinese ha evidenziato dei punti di diritto internazionale che sono molto importanti, come l’integrità dell’Ucraina. È stata certamente una telefonata cauta ma avrà un seguito. A differenza di molti altri, Xi ha promesso di inviare un emissario nella regione per produrre dei colloqui approfonditi. Si tratta di una presa di contatto in attesa di sviluppi futuri. Xi ora spetta che i tempi siano maturi”. Nel frattempo, gli analisti si aspettano sul campo una controffensiva ucraina ma “se – osserva Politi – riusciranno a recuperare la zona di Mariupol, interrompendo così il cordone fra Donbass e Crimea, sarà già tanto”. I russi nel frattempo sferrano molteplici attacchi in queste ore: “hanno le loro pianificazioni e forse vogliono mostrare la loro prontezza operativa. I russi stanno al momento fortificando le loro zone, piazzando degli ostacoli anticarro. Si stanno sistemando a difesa da diverso tempo”. Una buona notizia invece secondo il direttore è l’accordo per proteggere le centrali nucleari ucraine che potrebbe essere concluso a breve sotto gli auspici della Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).