Cile: messaggio dei vescovi, “essere costruttori di pace di fronte a dilagare di criminalità e narcotraffico. Si sta generando una narco-cultura”

(Foto: Conferenza episcopale cilena)

“Abbiamo voluto analizzare e riflettere sulla grave crisi di sicurezza che stiamo vivendo in Cile. Ci uniamo al dolore e all’angoscia di molti abitanti del nostro Paese, che vivono nell’incertezza della criminalità”. Lo scrive, con preoccupazione, la Conferenza episcopale cilena, nel messaggio conclusivo dell’assemblea plenaria, che si è tenuta la scorsa settimana. “Notiamo con dolore la morte di civili, carabinieri e altri funzionari pubblici per mano di criminali che non esitano ad attentare alla vita degli altri – prosegue il messaggio –. I livelli di violenza a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane sono inauditi nella nostra società, non solo per la loro terribile aggressività, ma anche perché il crimine organizzato, spesso associato al narcotraffico, è in aumento e invade la nostra società. Il traffico di droga, che invade e si appropria dello spazio pubblico in varie parti del nostro territorio, danneggia soprattutto i bambini, i giovani e le famiglie che rimangono intrappolati in questa realtà. Esso sta generando una narco-cultura che, a sua volta, è una grave fonte di corruzione nella nostra società”. Di fronte alla situazione, i vescovi rivolgono “uno speciale appello a essere costruttori di pace e seminatori di speranza, attraverso il recupero della fiducia nelle istituzioni e il rafforzamento del tessuto sociale”.
Nel messaggio viene anche rivolto uno speciale appello a votare, in modo informato, alle prossime elezioni che si terranno domenica 7 maggio, nell’ambito del processo costituzionale in corso nel Paese, per dare vita a una nuova Costituente, sottolineando l’importanza della partecipazione al di là dell’obbligatorietà del voto.
I vescovi hanno anche definito gli orientamenti pastorali che guideranno la Chiesa cilena nel prossimo quadriennio: “Rinnovare i nostri processi di evangelizzazione a partire dalla centralità di Gesù Cristo; generare relazioni evangeliche in uno spirito di sinodalità nel nostro modo di essere Chiesa; rinnovare il nostro impegno a evangelizzare la cultura e ad andare incontro ai poveri e ai giovani; promuovere una cultura della cura e del buon trattamento, sradicando gli abusi nelle nostre comunità”.

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