“Ogni popolo fonda la propria identità collettiva in avvenimenti rilevanti e in una storia complessiva che consacra nelle proprie Istituzioni laiche. La nostra pietra fondante è certamente la Costituzione repubblicana, i cui principi maturarono negli anni della Resistenza anche grazie a quei giovani partigiani che capirono che il male agiva indisturbato in Europa e andava fermato”. Lo si legge in una nota della Presidenza diocesana dell’Azione cattolica ambrosiana, diffusa oggi in vista del 25 aprile. “Non a caso dopo la Seconda guerra mondiale ampio spazio nel dibattito sulla forma istituzionale dell’Italia fu riservato a come porsi di fronte al fascismo sconfitto. Da qui, in Assemblea Costituente, la domanda se l’Italia dovesse essere una Repubblica afascista o antifascista. Alla fine emerse con convinzione la seconda visione”. “Oggi forse ce ne dimentichiamo con troppa facilità. Trascuriamo un elemento fondativo della nostra democrazia e della nostra libertà: la resistenza al nazifascismo fu atto consapevole, sofferto, talvolta attuato (anche dai cattolici) con le armi, talaltra con atti di sostegno alle forze partigiane, mentre in molti altri casi ancora fu azione di resistenza passiva al regime e di aiuto alle vittime delle sue violenze. Ci si rendeva conto – e occorre sia chiaro ancora oggi – che il fascismo (e il suo alleato nazista) era, e rimane una vergogna che ha segnato la storia italiana e dal quale ci hanno liberato con il loro impegno e sacrificio i nostri genitori e i nostri nonni”.
“Torniamo a parlare di Resistenza e di Liberazione, convinti che il 25 aprile non è solo una festa di commemorazione, ma un richiamo all’impegno civico, al senso della partecipazione attiva alla vita democratica. La Liberazione richiama – secondo l’Ac di Milano – alla costante difesa della pace e della democrazia, e occorre vigilare affinché essa non venga annacquata in rivisitazioni storiche maldestre o tentativi strumentali attuati solo per dividere il Paese, come accaduto anche di recente. Il ‘valore attuale’ della Resistenza risiede nel fatto che tutti gli italiani vi si possano riconoscere e, richiamandosi alla Costituzione, possano agire per il bene del Paese”.