(Strasburgo) Rimane in salita il cammino del nuovo Patto per la migrazione e l’asilo da lungo tempo in itinere nelle sedi istituzionali europee. L’obiettivo è il varo delle nuove disposizioni prima delle elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento previste nella primavera 2024. Ma ogni tappa trova ostacoli. La plenaria dell’Assemblea, riunita a Strasburgo dal 17 al 20 aprile, aveva in agenda i mandati negoziali sulla riforma del sistema di asilo e le misure per la migrazione legale. Ancora una volta sono emerse posizioni politiche assai differenti soprattutto tra Popolari e destre nazionaliste da una parte, e le altre componenti dell’emiciclo (Socialdemocratici, Verdi e Liberali).
Il Parlamento ha fra l’altro bocciato la proposta del capogruppo Ppe, Manfred Weber, di destinare fondi comunitari per rafforzare le frontiere ed erigere muri contro i migranti.
Acceso anche il dibattito in aula sulla questione del salvataggio di migranti nel Mediterraneo, durante il quale più volte l’Italia e il suo Governo sono tornati sotto i riflettori.
La guerra in Ucraina è stato un altro tema risuonato a Strasburgo, in relazione soprattutto alla deportazione di bambini ucraini in Russia. Vladimir Putin segnalato in tal senso come criminale di guerra.
Nel frattempo il Parlamento ha assunto alcune decisioni concrete nella direzione di un’“Europa utile” ai cittadini: sono state infatti approvate disposizioni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, leggi antiriciclaggio e per impedire il finanziamento del terrorismo e normative per contrastare la deforestazione.