L’indagine di circa 600 pagine pubblicata ieri a Friburgo sulle violenze sessuali e i casi di abuso e occultamento di atti di abuso nell’arcidiocesi di Friburgo è stata compilata da esperti indipendenti, inclusi avvocati e criminologi, coordinati dal giudice in pensione Eugen Endress. Lo studio si concentra su 24 casi esemplari dal 1945 ad oggi e non pretende – secondo gli estensori – di registrare l’intera situazione storica. Gli autori hanno avuto accesso a tutti i fascicoli personali dei sacerdoti dell’arcidiocesi. Inoltre, hanno valutato i verbali dei gruppi dirigenti diocesani. Sono stati interrogati 180 testimoni, compresi vittime e accusati. Per le vittime la pubblicazione è stata uno shock. L’inchiesta documenta nero su bianco che la Chiesa “è stata indifferente per decenni ai bambini maltrattati e alle anime dei bambini feriti”, secondo il comitato consultivo dell’arcidiocesi. D’altra parte, gli autori dei crimini più atroci erano – sempre secondo gli autori dello studio – protetti. Sotto la guida dell’arcivescovo emerito Robert Zollitsch, la Chiesa era diventata un “rifugio per i colpevoli” e un “inferno per i bambini che erano esposti alla violenza sessuale e non ricevevano alcun aiuto”.
L’arcivescovo Zollitsch ha guidato l’arcidiocesi di Friburgo dal 2003 al 2014. L’indagine ha rilevato il suo “fallimento” sotto diversi aspetti, compreso il “deliberato occultamento dei fatti” e la copertura dei religiosi abusanti, ignorando il diritto canonico: ad esempio, non ci sono state segnalazioni di sospetti abusi al Vaticano, sebbene questo fosse obbligatorio dal 2002. “Anche come presidente della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Zollitsch ha ignorato la legge”. Nell’indagine si evidenziano manipolazioni di vari documenti. Zollitsch ha annunciato tramite un portavoce che per il momento non commenterà le accuse, anche se lo scorso ottobre ha chiesto perdono in un video. Le accuse toccano anche il suo predecessore Oskar Saier, arcivescovo di Friburgo dal 1978 al 2002: è accusato di aver trasferito sacerdoti abusatori senza informare le comunità. L’indagine però sottolinea come “anche sotto Saier, che come arcivescovo ha sempre avuto la responsabilità ultima, Zollitsch ha ricoperto una posizione molto potente”, ha detto Endress, in quanto era il responsabile del personale arcidiocesano. Gli autori dello studio non hanno trovato prove di un insabbiamento nel caso dell’arcivescovo in carica Stephan Burger (dal 2014).