“L’Europa è dei suoi cittadini. Un modello di successo perseguito come traguardo ideale in altri continenti”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’Università Jagellonica di Cracovia in occasione della visita di Stato in Polonia.
“Essere parte di questo progetto significa condividerne, con spirito di solidarietà e responsabilità, i valori fondanti e impegnarsi quotidianamente a difendere i diritti sanciti dalla Carta dei valori dell’Unione europea”, ha osservato il capo dello Stato che, rivolgendosi a studenti e studentesse, ha ammonito: “È un compito, anche questo, che non vi è certo estraneo”. “L’Unione europea – ha aggiunto – si interroga in questa fase storica – a partire dalla Conferenza sul futuro dell’Unione, alla quale va assicurato uno sbocco positivo – su quali siano i migliori strumenti per garantire la difesa delle nostre democrazie e dunque il futuro dei giovani europei”. “Guardiamo all’Europa come a una grande comunità di donne e di uomini liberi che, insieme, sono in grado di forgiare il proprio destino”, ha proseguito, evidenziando che “guardiamo a come rendere concreta la prospettiva dell’autonomia strategica dell’Unione europea, in grado di assicurare una deterrenza dissuasiva, consapevoli che questo significa rafforzare ulteriormente – e non indebolire – le nostre alleanze, punto di forza del nostro sistema di difesa”. Secondo Mattarella, “la fiducia in noi stessi e nei valori che ci ispirano deve indurci a progettare gesti di pace che rifiutino di arrendersi e di essere schiavi della logica della guerra e del conflitto. A prevalere deve essere il diritto internazionale, il rispetto della sovranità e della integrità territoriale degli Stati, il dialogo sulle controversie”. “In Europa, in questo momento, sono in corso, contemporaneamente, due guerre, su piani diversi ma strettamente connessi: quella che vede l’Ucraina aggredita dalla Federazione Russa nella sua integrità territoriale, e una guerra di valori, in cui sono in gioco tutti gli elementi che caratterizzano l’odierna esperienza occidentale, a partire dalla libertà”, ha notato il capo dello Stato, rammentando che “i due terreni si incrociano spesso. È avvenuto con la Seconda guerra mondiale. Si potrebbe dire che, in Europa, la storia è sempre contemporanea”.