“Oggi ricordiamo tutti i martiri che hanno accompagnato la vita della Chiesa. Sono più numerosi nel nostro tempo che nei primi secoli”. Lo ha sottolineato il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla “schiera dei martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione che hanno dato la vita per Cristo”. “Oggi sono tanti i martiri nella Chiesa, tanti, perché per confessare la vita cristiana sono cacciati via dalla società o vanno in carcere: sono tanti!”, ha aggiunto a braccio. “I martiri, a imitazione di Gesù e con la sua grazia, fanno diventare la violenza di chi rifiuta l’annuncio una occasione suprema di amore, che arriva fino al perdono dei propri aguzzini”, ha spiegato Francesco. “I martiri perdonano sempre gli aguzzini”, ha proseguito a braccio: “Stefano, il primo martire, morì dicendo: ‘Perdonali, non sanno cosa fanno’”. “Sebbene siano solo alcuni quelli a cui viene chiesto il martirio, tutti però devono essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini e a seguirlo sulla via della croce durante le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa”. “Oggi ci sono delle persecuzioni dei martiri nel mondo: sono più i martiri di oggi che quelli dei primi tempi”, ha aggiunto ancora fuori testo. In questo modo, per il Papa, “i martiri ci mostrano che ogni cristiano è chiamato alla testimonianza della vita, anche quando non arriva all’effusione del sangue, facendo di sé stesso un dono a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Gesù”.