Quasi la metà delle bambine e dei bambini di Haiti soffre di malnutrizione acuta. La violenza, gli effetti dei cambiamenti climatici e l’aumento dell’inflazione stanno contribuendo a peggiorare la situazione da quando, 18 mesi fa, il Paese è stato colpito da un devastante terremoto. Questo l’allarme lanciato oggi da Save the children. La violenza delle bande armate, l’instabilità politica e la situazione di insicurezza hanno causato lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone. La scarsa produzione agricola generata dagli effetti dei cambiamenti climatici e l’impennata dell’inflazione, che ha ridotto le importazioni dall’estero, hanno aggravato l’insicurezza alimentare per i bambini e le famiglie. Secondo le Nazioni Unite, 5,2 milioni di persone – quasi la metà dell’intera popolazione – hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari. “Senza un’azione urgente per fermare l’escalation di violenza e aumentare l’assistenza internazionale, condizioni simili alla carestia potrebbero diventare la triste realtà per i bambini e le famiglie di tutto il Paese, che sta affrontando una delle peggiori crisi alimentari delle Americhe oltre che una grave emergenza umanitaria”, denuncia l’organizzazione.
I dati più recenti dell’Ipc – il sistema che misura la gravità e l’entità dell’insicurezza alimentare – mostrano che 5 milioni di persone (quasi la metà della popolazione, tra cui 1,9 milioni di bambini) sono classificate come gravemente insicure dal punto di vista alimentare. Di questi, quasi 2 milioni stanno affrontando una situazione di emergenza. Nelle crisi alimentari, i bambini sono i soggetti più vulnerabili e, in assenza di cibo sufficiente e del giusto equilibrio nutrizionale, possono andare incontro a malnutrizione, che può causare l’arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo fisico e mentale, aumentare il rischio di contrarre malattie mortali fino a causare la morte. Gli ultimi dati del Programma alimentare mondiale mostrano che il 22% dei bambini di Haiti è cronicamente malnutrito, questa situazione è il risultato di episodi prolungati di alimentazione inadeguata. Oltre alla carenza di cibo, le comunità faticano ad accedere a servizi di base come acqua, assistenza sanitaria, istruzione, carburante, telecomunicazioni ed elettricità. Secondo le Nazioni Unite, sei mesi fa è stata dichiarata un’epidemia di colera in nove dei 10 dipartimenti di Haiti, dopo tre anni in cui non era stato registrato alcun caso nel Paese. Gli sforzi di ricostruzione dopo il terremoto di magnitudo 7,2 che 18 mesi fa ha colpito il Paese – proprio quando la violenza ha iniziato a dilagare in tutta Haiti – sono stati lenti, causando e, allo stesso tempo, aggravando il ciclo mortale della crisi umanitaria. Nel sud del Paese, circa 2.500 persone sono ancora sfollate a causa del terremoto e gli sforzi per ricostruire le 1.250 scuole distrutte sono stati ostacolati da difficoltà logistiche dovute alla crescente insicurezza. Secondo le Nazioni Unite, il Paese avrebbe bisogno di 715 milioni di dollari di fondi umanitari.