“La notte sta per finire e si accendono le prime luci dell’alba, quando le donne si mettono in cammino verso la tomba di Gesù”. Ma, “giungendo presso quel luogo e vedendo la tomba vuota, invertono la rotta, cambiano strada; abbandonano il sepolcro e corrono ad annunciare ai discepoli un percorso nuovo: Gesù è risorto e li attende in Galilea”. Lo ha detto Papa Francesco questa sera, nell’omelia della Veglia pasquale nella Notte Santa, presieduta nella Basilica vaticana. “Nella vita di queste donne è avvenuta la Pasqua, che significa passaggio – ha spiegato -: esse, infatti, passano dal mesto cammino verso il sepolcro alla gioiosa corsa verso i discepoli, per dire loro non solo che il Signore è risorto, ma che c’è una meta da raggiungere subito, la Galilea. L’appuntamento col Risorto è lì, lì conduce la Risurrezione. La rinascita dei discepoli, la risurrezione del loro cuore passa dalla Galilea. Entriamo anche noi in questo cammino dei discepoli che va dalla tomba alla Galilea”. Le donne, dice il Vangelo, “andarono a visitare la tomba”. “Pensano che Gesù si trovi nel luogo della morte e che tutto sia finito per sempre”, ha proseguito il Papa raccontando che a “volte succede anche a noi di pensare che la gioia dell’incontro con Gesù appartenga al passato, mentre nel presente conosciamo soprattutto delle tombe sigillate: quelle delle nostre delusioni, delle nostre amarezze e della nostra sfiducia, quelle del ‘non c’è più niente da fare’, ‘le cose non cambieranno mai’, meglio vivere alla giornata’ perché ‘del domani non c’è certezza’”. Spesso, ha sottolineato il Pontefice, “per queste o altre situazioni, i nostri cammini si arrestano davanti a delle tombe e noi restiamo immobili a piangere e a rimpiangere, soli e impotenti a ripeterci i nostri ‘perché’”. Tuttavia, l’invito del Papa, è di fare come le donne a Pasqua che “non restano paralizzate davanti a una tomba” ma “corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli”. “Portano la notizia che cambierà per sempre la vita e la storia: Cristo è risorto! E – ha concluso -, al tempo stesso, custodiscono e trasmettono la raccomandazione del Signore, il suo invito ai discepoli: che vadano in Galilea, perché là lo vedranno”.