“Penso anche alla gentilezza del sacerdote: tante volte noi preti siamo dei maleducati!”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, a conclusione dell’omelia della Messa del Crisma, inizio del triduo pasquale. “Se la gente trova persino in noi persone insoddisfatte, scontente, zitelloni che criticano e puntano il dito, dove vedrà l’armonia?”, si è chiesto Francesco. “Quanti non si avvicinano o si allontanano perché nella Chiesa non si sentono accolti e amati, ma guardati con sospetto e giudicati!”, ha esclamato: “In nome di Dio, accogliamo e perdoniamo, sempre! E ricordiamo che l’essere spigolosi e lamentosi, oltre a non produrre nulla di buono, corrompe l’annuncio, perché contro-testimonia Dio, che è comunione e armonia. E ciò dispiace tanto, anzitutto allo Spirito Santo, che l’apostolo Paolo ci esorta a non rattristare”. “Grazie per la vostra testimonianza e per il vostro servizio”, l’omaggio finale nella Messa in cui si rinnovano le promesse sacerdotali: “grazie per tanto bene nascosto che fate, grazie per il perdono e la consolazione che regalate in nome di Dio: perdonare sempre, per favore, mai negare il perdono! Grazie per il vostro ministero, che spesso si svolge tra tante fatiche e pochi riconoscimenti. Lo Spirito di Dio, che non lascia deluso chi ripone in lui la propria fiducia, vi colmi di pace e porti a compimento ciò che in voi ha iniziato, perché siate profeti della sua unzione e apostoli di armonia”.