Pasqua: mons. Perego (Ferrara), “il Signore risorto ci invita ad essere persone creative che s’impegnino a rigenerare la nostra città e il territorio”

“La Pasqua giunge tra noi e il Signore risorto ci invita ad essere persone creative che s’impegnino a rigenerare la nostra città e il territorio, che soffrono nell’anima e nel corpo”. Lo scrive l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nel messaggio alla comunità diocesana per la Pasqua.
“La Pasqua accompagna la primavera”, osserva il presule, aggiungendo che “la rinascita della vita della terra, in questa stagione, è accompagnata dalla memoria della risurrezione di Gesù”. “La nuova vita di Gesù, Figlio di Dio, ci consola, ci rinnova – continua l’arcivescovo – in questo tempo post-Covid, che ha lasciato ‘un malessere generale’ – come ci ha ricordato Papa Francesco –, quasi ‘un male di vivere’ – richiamando ‘Ossi di seppia’ del poeta Montale: sofferenze che continuano e talora aggravate, disagio psichico spesso nei più giovani, povertà di relazioni, fragilità e tensioni nuove in famiglia, abbandono nella partecipazione sociale e politica”. “La città – prosegue mons. Perego – soffre ancora: di povertà in costante aumento, di precarietà lavorativa fino allo sfruttamento, di un inverno demografico che non vede primavere, di una transizione ecologica accompagnata da una crisi energetica. Le nostre campagne hanno sete non solo di acqua, ma di relazioni, in paesi e frazioni dove i giovani e le famiglie abbandonano le case”.
“La nostra comune preghiera, nelle celebrazioni delle 170 parrocchie dell’arcidiocesi, farà rivivere il mistero pasquale, mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, mistero di morte e di vita”, sottolinea l’arcivescovo, ammonendo: “L’identità cristiana chiede, però, che la preghiera animi la comunità cristiana, perché sia casa tra le case, capace di far sentire a casa ogni persona, costruendo nuovi legami, curando le ferite, accompagnando i piccoli e i malati, nello stile del comandamento dell’amore”. Mons. Perego conclude formulando gli auguri di “Buona Pasqua alle autorità e alle persone semplici, agli studenti universitari fuori sede, ai migranti e rifugiati, ai malati, ai figli e ai genitori, ai piccoli e agli anziani. Buona Pasqua di rinascita e di vita”.

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