“Oggi questo non è uno spettacolo”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa della Domenica delle Palme, presieduta e celebrata in piazza San Pietro, con il card. Leonardo Sandri che prestava aiuto all’altare. “Nelle mie cadute – ognuno di noi è caduto tante volte –, nella mia desolazione, quando mi sento tradito, o ho tradito gli altri, quando mi sento scartato o ho scartato gli altri, quando mi sento abbandonato o ho abbandonato gli altri, pensiamo che Lui è stato abbandonato, tradito, scartato”, l’invito sulla scorta del Vangelo della Passione: “E lì troviamo Lui. Quando mi sento sbagliato e perso, quando non ce la faccio più, Lui è con me; nei miei tanti perché senza risposta, Lui è lì. Il Signore ci salva così, dal di dentro dei nostri perché”. “Da lì dischiude la speranza che non delude. Nell’abbandono si affida. Nell’abbandono continua ad amare i suoi che l’avevano lasciato solo. Nell’abbandono perdona i suoi crocifissori”. “Lo stile di Dio è questo: vicinanza, compassione e tenerezza”, ha ribadito Francesco: “Dio è così. Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati”. “Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati”, ha fatto notare il Papa: “Anch’io ho bisogno che Gesù mi accarezzi e si avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli. Egli desidera che ci prendiamo cura dei fratelli e delle sorelle che più assomigliano a lui, a lui nell’atto estremo del dolore e della solitudine”. “Oggi sono tanti cristi abbandonati”, l’invito di Francesco: “Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; ci sono migranti che non sono più volti ma numeri; ci sono detenuti rifiutati, persone catalogate come problema. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli – può essere tuo papà, tua mamma forse, il nonno, la nonna, abbandonati negli istituti geriatrici –, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore. E non trovano altra strada se non il suicidio. Gli abbandonati di oggi. I cristi di oggi”. “Gesù abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati”, l’esortazione del Papa: “Per noi, discepoli dell’Abbandonato, nessuno può essere emarginato, nessuno può essere lasciato a sé stesso; perché, ricordiamolo, le persone rifiutate ed escluse sono icone viventi di Cristo, ci ricordano il suo amore folle, il suo abbandono che ci salva da ogni solitudine e desolazione. Chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni abbandonato, in ogni abbandonata. Chiediamo la grazia di saper vedere, di saper riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell’indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo”.