(da Mykolaiv) “Non la vedo molto facile”. “Le posizioni sono troppo distanti”. Così Francesco Zazo, ambasciatore in Ucraina, risponde ai volontari italiani della carovana della pace StopTheWarNow giunti a Mykolaiv che gli chiedevano se dal punto di vista diplomatico e negoziale e non solo come invio di armi, ci sono novità per una soluzione di pace al conflitto. L’ambasciatore si è collegato online da Kiev con la chiesa cattolica latina di San Giuseppe di Mykolaiv dove i volontari hanno partecipato alla messa della Domenica delle Palme. “Avete letto di questa iniziativa cinese che non è un vero e proprio piano di pace ma dei principi. Il presidente Zelensky vorrebbe parlare con il presidente Xi Jinping ma al momento non c’è stato ancora questo colloquio telefonico. Purtroppo quello che vediamo è che le posizioni sono troppo distanti, anzi gli ultimi segnali vanno in senso negativo. Avete saputo dell’annuncio dato da Putin di dispiegare le armi nucleari tattiche in Bielorussia e questo all’indomani dell’incontro che lui ha avuto con Xi Jinping a Mosca. E poi è stata annunciata anche la coscrizione militare primaverile di altri 150mila soldati russi. Purtroppo i nuovi segnali che riceviamo, non sono postivi. Gli ucraini chiedono da parte loro il ritiro delle truppe e soprattutto l’immediata cessazione dei bombardamenti agli obiettivi civili e alle infrastrutture critiche. Fin quando questo non avviene, vediamo pochi margini”. I passi in avanti sul piano diplomatico si registrano su piccola scala come “l’accordo sul grano che è stato prolungato per altri due mesi” e “lo scambio dei prigionieri”. Facendo il punto sulla situazione, Zazo ha detto che Mykolaiv si trova in una delle aree del Paese maggiormente colpite dal conflitto. A Kherson continuano gli attacchi missilistici. Ma le situazioni che più “preoccupano” sono nella regione di Zaporizhzhia “perché sta aumentando l’attività militare nei pressi della centrale nucleare” e nel Donbass che “è veramente l’area più martoriata”. “Il peggiore pericolo è l’indifferenza”, ha quindi aggiunto l’ambasciatore. “Quando vado in Italia, percepisco questo pericolo ed invece è molto importante mantenere alta l’attenzione su questo conflitto che è sanguinoso e che purtroppo ormai dura da più di un anno”.
I volontari italiani della carovana della pace StopTheWarNow sono arrivati a bordo di 30 furgoni in rappresentanza di 180 movimenti e associazioni del mondo civile e cattolico italiano portando 20 tonnellate di aiuti umanitari che in questi giorni stanno distribuendo a Odessa, Mykolaiv e nei villaggi attorno a Kherson. “L’attività umanitaria è molto apprezzata dagli ucraini”, ha detto l’ambasciatore. “Ci sentono vicini. Abbiamo più di 170mila ucraini in Italia. L’aiuto umanitario vede l’Italia presente con la cooperazione italiana, le ong, le associazioni. Giorni fa ho incontrato il presidente della Croce Rossa italiana”. L’ambasciatore ricorda che l’Italia ha fornito all’Ucraina aiuti umanitari quantificati per un totale di 40 milioni di euro. “Anche i Comuni sono molto presenti e questa presenza è molto apprezzata dagli amici ucraini”.