(Palermo) “La disumanità, lo scandalo e i volti degli innocenti ci devono interpellare”. Lo ha detto nella sua introduzione l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, intervenuto presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia al convegno su “Tutela dei minori e delle persone vulnerabili: un impegno comune”, organizzato da alcune diocesi siciliane. “Da qui il dovere della denuncia, della trasparenza, della serietà impeccabile con una presa di posizione disciplinare chiara attraverso la prassi giudiziale canonica. Soprattutto occorre adoperarsi sempre di più per l’accompagnamento e la cura delle vittime – ha aggiunto il presule -. La Chiesa ha il dovere di avvalersi di tutto il sostegno necessario, dedicando il giusto tempo all’ascolto. Abbiamo oggi piena consapevolezza, come ci dice il Papa, di essere chiamati ad avere l’umiltà di ascoltare per potere assistere e proteggere i più deboli. Bisogna non perdere mai di vista questo impegno per una conversione personale e collettiva che ci spinge verso una assunzione piena delle diverse responsabilità. Il Cristo Messia è Colui che pensa alla storia umana in termini di riscatto dei corpi degli uomini e delle donne”.
Un passaggio della sua riflessione è dedicato a prendere le distanze dalla Chiesa come esercizio del potere. “Ogni abuso è il sintomo dell’esercizio del potere – ha evidenziato mons. Lorefice -. Siamo una Chiesa che deve ripercorrere la via della povertà, della piccolezza, partendo proprio dai piccoli e vulnerabili, lontano da ogni logica mondana del potere. Oggi dobbiamo studiare, approfondire e formarci ma la questione fondamentale è se la Chiesa vuole ripartire dal primato di Dio”. Un pensiero è stato rivolto, inoltre, al beato don Pino Puglisi. “Siamo a Palermo e non possiamo che fare memoria anche della testimonianza di don Pino Puglisi, icona di una Chiesa performata da Cristo nella grammatica umana di Cristo. Lo prendiamo come modello per avere una Chiesa che avvii sempre di più processi di riscatto e di liberazione dal male. Mettere al centro il bene delle persone significa anche impegnarsi per il bene di tutta la nostra Chiesa. Bisogna avere la stessa compassione del Cristo nell’accogliere i piccoli e i vulnerabili. Oggi celebriamo l’alleanza per un cantiere educativo permanente in cui tutti ci sentiamo profondamente coinvolti”.