È cominciato oggi a Strasburgo il primo incontro tra undici “Ambasciatori dell’istruzione inclusiva”, provenienti da Albania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo, Romania, Slovacchia e Regno Unito. Sotto l’egida del Consiglio d’Europa questi particolari diplomatici si confronteranno oggi e domani su “come promuovere un’istruzione inclusiva di qualità per i rom e i viaggianti nei loro rispettivi Paesi”. Tra le undici figure ci sono attivisti per i diritti umani rom e non rom, ex studenti di scuole segregate e speciali, insegnati, dirigenti scolastici e giornalisti. Il punto centrale dei lavori è la condivisione di “storie motivanti sull’istruzione inclusiva per il comune obiettivo di promuovere un’istruzione inclusiva di qualità per tutti i minori”, dice una nota del Consiglio d’Europa. Nello specifico la riunione servirà ad elaborare proposte di attività di comunicazione sul valore e sul vantaggio dell’istruzione inclusiva e della desegregazione scolastica. Nei loro rispettivi Paesi gli Ambasciatori dovranno poi sostenere insegnanti e autorità scolastiche nell’opera di miglioramento “dei processi di apprendimento e governance per rispondere alle esigenze di tutti i minori, indipendentemente dalle loro differenze socio-economiche, etniche, linguistiche e di altra natura”. L’incontro di questi giorni si inserisce nel Progetto congiunto dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa, lanciato nel 2017, “Inschool. Scuole inclusive: fare la differenza per i bambini rom”.