Don Giampietro Fasani: Manzoni (commercialista), “solo una profonda spiritualità fa dell’amministratore un uomo libero e distaccato dal potere”

“È solo una profonda spiritualità che fa dell’amministratore un uomo libero e distaccato dal potere che deriva dalla gestione delle risorse. Talmente libero da mettere in moto la competenza che è un antidoto ai molti rischi di ingenuità che possiamo riscontrare nei nostri mondi”. Così Federico Manzoni, commercialista, già docente all’Università di Bergamo, intervenuto durante la presentazione del libro dedicato alla memoria di don Giampietro Fasani, questa mattina a Roma. Manzoni ha commentato in particolare gli scritti nel volume dedicati all’attività amministrativa praticata dal sacerdote, scomparso nel 2018. “Mi è sembrato – ha detto – appropriato utilizzare la parola inglese accountability, che in italiano può essere tradotta in responsabilità. Il termine è stato al centro del dibattito negli ultimi 20 anni perché evoca una modalità esatta di condurre la leadership. Richiama alla trasparenza, alla graduata partecipazione. Leggendo quei testi ritrovate tutto questo come costante. Sono testi che don Giampietro ha scritto come supporto agli incontri annuali con gli economi. Questa modalità di esercitare la leadership l’ha innanzitutto incarnata. La trasparenza trovava una forza ulteriore perché c’era la consapevolezza che il patrimonio altro non è che la concreta disponibilità dei fedeli e la trasmissione ai poveri delle risorse. La capacità di rendere conto si rivolge alla comunità. Non c’è gestione che possa essere interpretata come mero sfruttamento del patrimonio. La gestione è sempre dentro una visione. Il richiamo di don Giampietro è stato inserire la gestione delle risorse nel progetto pastorale”. Manzoni ha sottolineato poi come nei suoi scritti Fasani abbia insistito affinché i suoi confratelli assumessero competenza: “La decisione ha bisogno di qualcosa che è eccedente la competenza. Occorre capacità di discernere ed esercizio della prudenza che non significa avere il freno a mano tirato ma avere visione”.

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