“È dagli amministratori locali che deve partire l’allarme rivolto al Governo nazionale per l’avvio di politiche attive per la natalità. In particolare, è ai giovani sindaci e amministratori di Anci Veneto e nazionale che ci rivolgiamo, proprio in questi giorni nei quali la città di Treviso vede ospitarne l’assemblea annuale, nel chiedere a loro il massimo impegno per fare di questo 2023 sia l’anno del cambio di rotta delle politiche a sostegno della famiglia e per combattere la denatalità che affligge i territori. Chiediamo al presidente di Anci regionale, Mario Conte, e al veneto Luca Baroncini, coordinatore di Anci Giovani, di essere una leva dirompente che parta dal territorio”. Lo dichiara don Francesco Pesce, presidente del Centro della Famiglia di Treviso, a margine della XII Assemblea annuale di Anci Giovani in corso nelle giornate di oggi e domani, 24 e 25 marzo, a Treviso.
“Proponiamo ad Anci di attivare una formazione di alto livello per tutti gli amministratori locali allo scopo di fornire competenze specifiche e strumenti per affrontare tale sfida e sostenerli nel saper individuare e attuare politiche attive, anche di area vasta, volte a mettere al centro la famiglia come soggetto fondamentale dell’attuale e futura società civile e non muoversi principalmente per le emergenze restando nei perimetri dei loro municipi. Il piano inclinato sul quale versa il nostro Paese e il Veneto necessità di risorse economiche e progettuali imponenti non disgiunte da competenze e capacità organizzative di alto livello”, afferma il presidente del Centro della Famiglia.
“La denatalità va di pari passo con i processi di desertificazione dei piccoli comuni, delle aree montane e pedemontane, delle zone interne e insulari, ma anche con le migrazioni di sempre più italiani in altri Paesi europei – aggiunge don Pesce – come emerge dai dati pubblicati ieri da fondazione Visentini. Sono perciò improrogabili politiche serie e strutturate per rendere appetibile la permanenza dei giovani in Italia e rilanciare la natalità”.