“Oggi si realizza il sogno di una casa che può accogliere col sorriso quanti hanno a che fare con la malattia, soprattutto le mamme e i papà che lottano accanto ai figli, spesso piccolissimi. Siano sempre vive nel cuore di ciascuno di voi le parole della lettera agli Ebrei: ‘”Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo’. (Ebr 13,2). Quando un bimbo o una bimba si ammala gravemente, ha bisogno di cure specialistiche e spesso queste cure si trovano in ospedali molto distanti da casa. Sappiamo però quanto siano fondamentali, per la cura e la guarigione di un bambino, oltre all’intervento dei medici e degli infermieri, anche l’amore, la tenerezza e la vicinanza di mamma e papà”. Lo ha scritto Papa Francesco in un messaggio inviato all’Unitalsi Lombarda, in occasione dell’inaugurazione del “Progetto dei Piccoli” – “Casa di accoglienza Fabrizio Frizzi”, a Milano.
“So che questa casa che oggi si apre sorge accanto al santuario della Madonna delle Grazie, un piccolo santuario caro ai milanesi che a Maria si rivolgono invocando doni del cielo e il balsamo per curare le ferite della vita e della società. Maria sia sostegno per tutti i genitori che alloggeranno in Casa Frizzi e sia volto di tenerezza e consolazione. Invoco la benedizione del Signore e la consolazione di Maria su tutti voi e sulle famiglie che troveranno accoglienza nella casa che oggi inaugurate. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”, ha concluso il Papa.
“Questa casa – nata accanto al santuario della Madonna dell’Ortica – è prima di tutto un luogo di accoglienza, condivisione, fraternità. Il clima, lo stile, sarà quello di una famiglia. E questo proprio grazie alla presenza dei volontari, dei ragazzi del servizio civile e dei ragazzi delle superiori qui in alternanza scuola lavoro. Un luogo in cui crescere insieme e incontrare quelle realtà, anche dolorose, che spesso la vita ci fa conoscere ma per contribuire ad arricchire il senso della nostra esistenza”. Lo ha ricordato Vittore De Carli, responsabile del progetto “Casa Fabrizio Frizzi”, all’inaugurazione della casa oggi a Milano. “Aspettando le prime famiglie che saranno ospiti di ‘Casa Fabrizio Frizzi’, vorrei concludere con un ricordo che porto in me con particolare commozione. È quello di un bimbo che qualche anno fa arrivò a Milano da Caltanissetta per curarsi e a cui l’Unitalsi ha dato supporto nel suo periodo più duro. Quel bambino, malato di tumore, ricoverato al Policlinico, aveva un desiderio: fare un giro in piazza Duomo su una carrozza con i cavalli. Riuscimmo a realizzare il suo sogno con l’aiuto di un amico che lavorava in Comune. Me lo ricordo ancora in quei suoi ultimi giorni di Natale, tutto imbacuccato e sorridente sulla carrozza insieme ai suoi genitori. Aveva sette anni. Il desiderio è che anche Casa Frizzi possa essere uno squarcio di serenità, il luogo in cui, nonostante il dolore e la fatica, altri bambini, con i loro familiari, possano ritrovare il sorriso e la speranza”.
Frizzi, amico di De Carli, gli aveva confidato anni fa: “Ho un sogno: mi piacerebbe tanto che a Milano si realizzasse una casa per accogliere i genitori dei bambini malati di tumore”.