“L’immagine che purtroppo nelle nostre società si ha dell’immigrazione, a volte, è forzata, alterata, distorta. E’ un movimento complesso. Lo dicono gli studi: non è una minaccia. Non siamo minacciati da un’invasione. Far passare questo messaggio, non è corretto perché non rispetta la realtà”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e neo presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), in un’intervista rilasciata al Sir e a Tv2000. “Il problema vero è che siamo di fronte ad un’immigrazione disordinata, oserei dire, non governata. E’ governata secondo intenti strumentali ma non alla ricerca di un rapporto equilibrato tra coloro che vogliono venire e coloro che effettivamente entrano, tra i paesi da cui partono e i paesi che accolgono. Rapporto equilibrato che l’Europa dovrebbe cercare”. “Dobbiamo poi constatare – aggiunge il vescovo italiano – che c’è una disparità per i paesi esposti alla presenza confusa e disordinata di immigrati. Tuttavia, la situazione è complessa perché spesso gli immigrati non si fermano nei paesi di primo approdo ma vanno in altri. E’ pertanto auspicabile cercare – al di là degli schemi, dei pregiudizi e dei luoghi comuni – una visione oggettiva e un governo ordinato di questo movimento. L’auspicio è che questo fenomeno possa diventare un punto di forza per le nostre società occidentali che già hanno sperimentato in larga misura negli anni passati quanto la presenza di immigrati abbia arricchito e consentito alle nostre società di crescere. Da questo punto di vista, credo che abbiamo molto da lavorare per superare le spinte a semplificare i problemi e a cercare i consensi facili”.