La Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama) e altri organismi ecclesiali e sociali sono presenti alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua, in corso di svolgimento al Palazzo di Vetro, a New York (22-24 marzo), e uniscono le forze per rendere visibili e presentare le proposte delle popolazioni e delle comunità vulnerabili dell’Amazzonia in merito all’accesso all’acqua pulita per tutta l’umanità. Secondo il sito ufficiale delle Nazioni Unite, “la Conferenza è un’opportunità unica per cercare soluzioni all’attuale crisi idrica e igienico-sanitaria”. L’iniziativa mira a far sì che questi impegni formino la cosiddetta “Agenda d’azione per l’acqua, un piano rapido e trasformativo che può anche riflettere la vostra azione individuale”.
L’Amazzonia sarà presente in diversi spazi della Conferenza sull’acqua. Oggi si terrà un incontro collaterale sul tema “Acqua e speranza: esperienze e sfide per la promozione dello sviluppo sostenibile e la cura della casa comune”; tra i partecipanti ci sarà il card. Pedro Barreto, presidente della Ceama. Durante l’evento sarà condiviso un messaggio speciale di Papa Francesco.
Sempre oggi, l’indigena Rosita Silvano Cuscchinchinari, difensore e leader del popolo Yine e studente della III Scuola dei diritti umani della Repam, presenterà il caso del bacino fluviale di Las Piedras a Madre de Dios, in Perù, nel corso dell’incontro “Impatti delle industrie estrattive sull’acqua e sull’ambiente: protezione e responsabilità attraverso un quadro di diritti umani”. Domani, la Repam parteciperà alla Conferenza anche con la presenza di Carol Jeri, giurista della Caritas Madre de Dios, che accompagna il caso del bacino di Río las Piedras.