“Napoli ripiomba nell’abisso della ferocia omicida, con l’assassinio del 18enne Francesco Pio Maimone, vittima di una violenza esplosa durante la movida del Lungomare. L’episodio allunga la già interminabile scia di giovani vite spezzate dalla criminalità, a Napoli e in Campania”. Lo denunciano i referenti di Libera Campania.
“Un fatto di cronaca che riporta alla ribalta un tema che come Libera evidenziamo da sempre: quello dell’emergenza educativa. Alla piaga dell’evasione scolastica, che in certe zone della città raggiunge percentuali in doppia cifra, fa da contraltare l’assenza di politiche giovanili, che diano una visione di futuro ai nostri ragazzi”, sottolinea Libera Campania.
“Il fermo del presunto killer di Francesco Pio, un ragazzo poco più grande di lui, rimanda a un identikit già visto troppe volte. Un giovane delle periferie abbandonate – orientale in questo caso – il cui padre fu ammazzato dieci anni fa, in un agguato di stampo camorristico. Le cronache di questi giorni – aggiungono i referenti di Libera – fanno riemergere il dato della carenza di prevenzione nei nostri territori che si somma all’insufficienza dei controlli. Ricordiamo, proprio a Mergellina, non più tardi di una settimana prima della folle sparatoria di sabato notte, costata la vita a Francesco Pio Maimone, nella stessa zona si era consumato un raid di camorra”.
“La notizia è arrivata mentre eravamo in viaggio con 150 familiari delle vittime innocenti campane verso Milano dove insieme a 70mila persone abbiamo ribadito che ‘È possibile!’ una visione diversa delle nostre città. Una ferita che si aggiunge ai tanti paradossi che attanagliano Napoli, alle istituzioni locali chiediamo risposte chiare intanto diciamo forte che noi ci siamo”, conclude Libera Campania.