Le principali confessioni religiose del Cile hanno elaborato e reso noto un proprio contributo al lavoro in vista di una nuova Costituzione, al momento affidato alla Commissione di esperti, con l’obiettivo di elaborare un testo preliminare. Attraverso la presentazione formale del documento intitolato: “Presentazione delle confessioni religiose alla Commissione di esperti”, le confessioni firmatarie cercano di far conoscere gli elementi essenziali che sono comuni a tutte le principali espressioni religiose del Paese e che sono inclusi nel documento, insieme alla proposta di un possibile testo per regolare la libertà religiosa e la libertà di coscienza.
A questo proposito, mons. Juan Ignacio González, vescovo di San Bernardo e coordinatore del gruppo interreligioso, ha evidenziato che per tutti i firmatari delle varie confessioni è di grande importanza il lavoro intrapreso dalla Commissione di esperti. I rappresentanti religiosi concordano sulla necessità di garantire che le confessioni religiose possano raggiungere accordi di collaborazione con lo Stato del Cile in materie comuni, come l’assistenza ai più bisognosi, la sanità, l’istruzione, le carceri, tra le altre.
Nel testo presentato viene esposta la tradizione di libertà religiosa che caratterizza la società cilena e che costituisce un valore essenziale della vita democratica e sociale del Paese, nonché della ricerca del bene comune. Si legge, tra l’altro, nel testo elaborato: “Riteniamo che la nuova Costituzione debba garantire in modo completo la libertà religiosa di tutte le persone, senza distinzione alcuna, e anche delle confessioni religiose; la libertà di adempiere alla propria missione e di sviluppare le proprie attività intrinseche, sia pubbliche sia private, nei limiti dell’ordine pubblico, della moralità e dei buoni costumi”.
Inoltre, “ci sono materie in cui sia le confessioni religiose sia lo Stato hanno il diritto di intervenire secondo le rispettive competenze e finalità, come l’educazione, il matrimonio, la comunicazione sociale, l’assistenza ai bisognosi e alle persone in situazioni particolari (malati, carcerati, immigrati, ecc.). In questi ambiti, la cooperazione e la collaborazione sono particolarmente necessarie, in modo che ciascuno possa svolgere la propria missione senza ostacoli da parte dell’altro”.