“La decisione della Corte penale internazionale di diramare un ordine di cattura per Vladimir Putin è senza precedenti, poiché riguarda il capo di una grande potenza che ha un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo dichiarano in una nota le Acli, che evidenziano come “se tale decisione, quali che ne siano le conseguenze, rappresenta una chiara sanzione della guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina e dei crimini contro l’umanità che vi sono stati perpetrati, è evidente che per il movimento per la pace assume un significato particolare”. “Questo atto giudiziario è uno sprone a rafforzare il nostro impegno contro tutte le guerre per la costruzione della pace nella giustizia, perché la guerra è il moltiplicatore delle violenze e dei crimini più infami – continuano le Acli -. E la giustizia arriva, magari lentamente, ma arriva, perché essa è un’aspirazione naturale di tutta l’umanità ed è profondamente legata alla pace stessa”. La convinzione che muove la dichiarazione delle Acli ha un fondamento nelle parole di Giovanni Paolo II: “Non ci può essere pace senza giustizia”. “E l’opera della giustizia è un cantiere sempre aperto”.