Il segretario generale del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc), il Rev. Jerry Pillay, ha espresso preoccupazione e tristezza riguardo alle azioni intraprese contro la Chiesa ortodossa ucraina, legate al Patriarcato di Mosca (Uoc), e in particolare contro la comunità monastica del Monastero delle Grotte di Kiev. Azioni – si legge in un comunicato diffuso oggi dal Wcc – che “sembrano prendere di mira la chiesa stessa” e sollevano “seri interrogativi riguardo al rispetto della libertà di religione o di credo”. Pillay ricorda che il Wcc ha condannato l’invasione russa della nazione sovrana dell’Ucraina, ma ha anche sempre sottolineato “l’importanza di proteggere la presenza e la testimonianza della Chiesa ovunque si trovi”. Il segretario generale assicura pertanto che “il Wcc monitorerà da vicino questa situazione e risponderà in modo appropriato in conformità con i principi del diritto internazionale dei diritti umani e della protezione della libertà religiosa”. “Nel frattempo, il Wcc continua a incoraggiare il dialogo per la pace, anche tra le sue chiese membri e partner ecumenici in Russia, Ucraina e in tutto il mondo”. Nella nota di oggi, Pillay ribadisce “la convinzione che i leader cristiani possono e devono portare luce, speranza e guarigione al tragico contesto” e annuncia che il Wcc ha “in programma di convocare un tavolo di dialogo con i leader delle Chiese dei rispettivi paesi, nel prossimo futuro, con questi ultimi obiettivi in mente”. “Possa il Dio dell’amore e della pace custodirci e guidarci in questi tempi difficili come preghiamo affinché l’amore di Cristo ci spinga alla giustizia, alla pace, alla riconciliazione e all’unità”, ha detto Pillay. Sulla vicenda, era intervenuto personalmente il Patriarca di Mosca Kirill che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello a papa Francesco, al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e alla comunità internazionale per impedire l’espulsione dei religiosi della Chiesa ortodossa ucraina rimasti fedeli a Mosca dal conteso Monastero delle Grotte di Kiev. Mercoledì scorso, Papa Francesco è intervenuto sullo scontro politico in corso intorno alla Lavra di Kiev. “Penso alle suore ortodosse della Lavra di Kiev – ha detto Francesco al termine dell’udienza generale, rivolgendosi ai fedeli presenti in piazza San Pietro -. Chiedo alle parti in guerra di rispettare i luoghi religiosi. Le suore e le persone consacrate alla preghiera, a qualsiasi confessione appartengano, sono sostegno del popolo di Dio”. Il complesso millenario di Kyiv Pechersk Lavra, che comprende il Monastero delle Grotte, affacciato sulla riva del Dnepr, era considerato il quartier generale della Chiesa ortodossa fedele al Patriarcato di Mosca. Alla fine del 2022 il monastero è passato sotto la giurisdizione del governo ucraino e affidato alla Chiesa ortodossa autocefala ucraina.