“Il nome di Cecilia Marogna l’ho letto sui giornali”. Lo ha dichiarato mons. Edgar Peña Parra, sostituto alla Segreteria di Stato e successore del card. Angelo Becciu nello stesso ruolo, durante la 52ma udienza del processo in corso in Vaticano per gli investimenti della Segreteria di Stato a Londra. Interpellato dal presidente del tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, in merito all’autorizzazione da parte della Segreteria di Stato di una serie di versamenti pari a 575mila euro a favore di Cecilia Marogna – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi nell’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani – Peña Parra ha spiegato di averne avuto una prima informazione da mons. Perlasca: “Era venuto con un ordine di trasferimento bancario. Non c’era nome, solo quello di una ditta. Mi disse che era una cosa che Becciu stava portando avanti da tempo”. “Non posso firmare queste cose se prima non ne parlo al Papa”, la risposta di Peña Parra: “Sono andato dal Papa e lui mi ha confermato di autorizzare i versamenti. Quindi dissi a Perlasca di aver bisogno di parlare con Becciu, il quale – ha sottolineato Peña Parra – mi ha spiegato che si era adoperato per la liberazione della suora colombiana rapita in Mali”.