“In qualunque comunità la libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti. E il mondo intero è ormai sempre più una comunità raccolta, ormai con nessuna distanza effettiva, una comunità interconnessa, dentro la quale la mancanza di libertà o di esercizio dei diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque. E questo richiamo è per noi particolarmente avvertito in questi giorni”. Lo ha sottolineato stamattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Potenza durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università degli studi della Basilicata, nel 40° dalla sua fondazione.
“L’Ateneo – ha osservato il capo dello Stato – è un luogo in cui si esercita la democrazia, in cui si sviluppa la libertà. È questa la funzione della trasmissione del sapere, dell’amore per la ricerca.
Richiamando quanto affermato dal rappresentante degli studenti – “quel ‘fate presto’ che è un elemento essenziale in qualunque dimensione nel nostro Paese”, ha commentato Mattarella – il presidente si è soffermato sulle trasformazioni rapide che interessano la società e ha affermato: “Vedete, ragazze e ragazzi, quando ho iniziato il mio percorso universitario da studente, sessantaquattro anni fa – la maggior parte dei vostri docenti non era ancora al mondo – la condizione di vita era molto diversa. Era appena arrivata la tv, in un solo canale in bianco e nero per poche ore; di computer non se ne parlava; si cominciava ad avvertire il nome di calcolatori, pensando in chiave futurista a quei grandi macchinari che, avendo bisogno di grande spazio, erano ospitati in amplissimi locali”. “Ho visto in questi decenni – ha proseguito – continui mutamenti, con ritmi sempre più veloci. E ho sempre visto che le opportunità offerte dai nuovi strumenti sono di gran lunga maggiori dei problemi che provocano e delle difficoltà che introducono. Problemi da affrontare, difficoltà da uso distorto degli strumenti che vanno contrastate. Ma i benefici sono sempre di gran lunga maggiori. E questo mi rassicura, e quindi consente di affrontare anche i profili etici e giuridici con fiducia”. “A questo – ha evidenziato – mi richiama anche il ricordo della Cattedra Maritain, magnifico rettore, della fiducia nella capacità della persona umana di governare i mutamenti, di renderli sempre strumento per la propria realizzazione e per quella della libertà dei diritti umani. Sono convinto che anche in questo gli Atenei hanno un ruolo decisivo, trasmettendo il sapere, educando alla ricerca, alla libertà di pensiero e di ricerca, esortando gli studenti a essere protagonisti del proprio futuro”.