“L’arcivescovo emerito di Taranto e già amministratore apostolico della nostra arcidiocesi è tornato alla casa del Padre alle 3.10 di oggi lunedì 6 marzo, presso la casa “San Paolo”; in Lanzo di Martina Franca, dove lui risiedeva. Entrato in coma nella mattina di giovedì, nei giorni scorsi le sue condizioni di salute si erano particolarmente aggravate e nella giornata di ieri, l’arcivescovo di Taranto mons. Santoro, gli aveva amministrato i sacramenti”. Una nota dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela ricorda così mons. Benigno Luigi Papa, scomparso stanotte.
“Il nostro arcivescovo, mons. Giovanni Accolla, dalla sede della Conferenza episcopale siciliana dove si trova per l’inizio dei lavori della sessione, ha fatto pervenire alla diocesi di Taranto i sentimenti di vicinanza e cordoglio della nostra Chiesa locale e domani, martedì 7 marzo, concelebrerà ai funerali che avranno luogo della concattedrale di Taranto alle ore 16, esprimendo la preghiera e i sentimenti di affetto e gratitudine di tutta l’arcidiocesi messinese”, prosegue la nota, che ricorda: “Mons. Papa ha guidato la Chiesa di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela nel delicato periodo della sede vacante dal 4 aprile 2016 al 7 gennaio 2017, quando ha iniziato il suo ministero episcopale l’arcivescovo Giovanni Accolla. Nei nove mesi del suo mandato, mons. Papa si è distinto per la saggezza del suo ministero e per l’empatia del suo tratto umano”.
L’arcivescovo, mentre invita tutta la comunità diocesana ad innalzare preghiere di suffragio, esorta paternamente i sacerdoti e i fedeli a convenire in cattedrale martedì 14 marzo, alle ore 18, per la concelebrazione di suffragio che questa Chiesa, coralmente unita al suo pastore, eleva a Dio Padre “per il dono di mons. Benigno Papa, pastore santo e santificante che ha guidato i passi della nostra Chiesa in un delicato periodo di transizione”, come ha affermato mons. Accolla.
Le comunità parrocchiali e le realtà ecclesiali si ritrovino nella chiesa cattedrale, quale segno visibile e incisivo di comunione, a “portare” insieme e non nelle singole realtà la croce della speranza, preludio di risurrezione.