“La ricerca della pace e dell’unità dell’Europa risale alla fine del Medioevo, e tuttavia è diventata imperativa, perché la guerra è ricomparsa nel cuore della Europa, in Ucraina”. Lo ha ricordato mons. Augusto de Silva Mendes, vescovo ausiliare di Lisbona, accogliendo ieri, nella cattedrale della capitale portoghese, le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino al seguito della “Fiaccola benedettina pro pace et Europa” che chiude oggi la sua visita in Portogallo. “Questa Fiaccola – ha ricordato il vescovo nell’omelia – fu consegnata nel 1964 da Papa San Paolo VI all’abbazia di Montecassino in occasione della sua ricostruzione, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale e, da allora, è in pellegrinaggio per diverse capitali europee ed è oggi a Lisbona, con un forte messaggio di pace e speranza per i giovani che si raduneranno qui il prossimo agosto per la Giornata mondiale della gioventù. Non possiamo rinunciare a pregare e lavorare per la pace, ispirandoci al Vangelo e all’esempio di San Benedetto, alla sua spiritualità, e all’esempio del suo impegno personale e sociale nella ricostruzione dell’Europa e nell’impegno per la pace”. Da qui l’auspicio che San Benedetto “continui a illuminarci, e a illuminare i giovani, affinché, nella nostra vita quotidiana possiamo essere artigiani di pace”.
La messa, riferisce una nota stampa dell’abbazia di Montecassino, è stata concelebrata dall’abate di San Paolo fuori le mura e amministratore apostolico di Montecassino, dom Donato Ogliari. Quest’ultimo, al termine della celebrazione, ha ricordato che “San Benedetto ha fondato comunità monastiche nelle quali il volto di Dio potesse essere cercato, riconosciuto ed amato nel volto di ogni fratello e sorella”. “Questa sua visione – ha aggiunto l’abate parlando in portoghese – ha contribuito ad edificare la nostra civiltà europea sul rispetto dovuto ad ogni essere umano, sulla solidarietà e sulla condivisione. In tal modo ha additato nella fratellanza universale la via per edificare una società più giusta, inclusiva, pacifica, dove il dialogo è anteposto a ogni forma di chiusura, e dove le divisioni alimentate dalle diffidenze o dall’odio cedono il posto a ciò che unisce”. “Inseguiamo tenacemente questo sogno – ha concluso dom Ogliari – e preghiamo il Signore perché ci aiuti a trasformarlo in realtà. Ora più che mai la nostra Europa, insanguinata da un’altra guerra che si sta consumando entro i suoi confini, in Ucraina, ha bisogno di uomini e donne che siano portatori di pace e promotori di unità”. Oggi ultima tappa del viaggio della Fiaccola nel monastero di Singeverga a Braga. Nella visita in Portogallo la Fiaccola è stata “scortata” dai tedofori del Cus Cassino, dai podisti dei Marciatori Simbruini di Subiaco e di Norcia Run 2017.