Sovraindebitamento, usura, accessibilità al credito, azzardo e media. Questi i temi della tavola rotonda “L’azione delle Fondazioni antiusura per promuovere la dignità umana in questo tempo di crisi. Ruolo dei media, tra informazione e formazione”, organizzata a Bari, sabato 4 marzo, dalla Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II.
“Il sovraindebitamento di famiglie e imprese è il tema che più ci preoccupa in questo tempo di crisi economiche, per il quale abbiamo gli strumenti adeguati per intervenire, ma spesso risultano sconosciuti. Le Caritas e le Fondazioni antiusura assistono quotidianamente a un processo di impoverimento di famiglie e imprese che sta aumentando a causa dell’inflazione, della crescita del prezzo dell’energia e della pandemia. Il fenomeno è in aumento in tutto il Paese e sta prendendo in ostaggio persone e imprese. Occorre evitare che si usino strumenti finanziari in modo indiscriminato perché la condizione di sovraindebitamento è l’anticamera dell’usura – ha dichiarato Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II -. Le persone pensano di risolvere o affrontare i problemi quotidiani rivolgendosi alle finanziarie e al credito al consumo. Fanno il passo più lungo della gamba e poi finiscono nella trappola dell’usura o dell’azzardo, in cui ci sono palesi interessenze della criminalità organizzata. Il presupposto è che se agiamo in tempo e facendo rete tra le associazioni, il mondo delle istituzioni e del credito legale, è possibile porre degli argini al sovraindebitamento e all’usura. I media hanno un ruolo importante affinché l’informazione sia anche pedagogica. Determinare spazio alla notizia significa dare significato al fenomeno, inquadrarlo, collocarlo nel divenire della storia”.
“Mi spiace e mi addolora la mancanza di don Alberto D’Urso, recentemente scomparso, che tanto aveva operato in vita per la lotta all’usura. Quello delle Fondazioni è un ruolo imprescindibile dalla forte connotazione educativa e di sostegno a comportamenti sociali che segnano la vita di molti. Abbiamo il dovere morale di continuare a batterci perché la dignità di tanti fratelli caduti, nell’inganno mortale dell’usura, possa trovare riscatto, sapendo fare delle nostre Fondazioni spazi di trasparenza, ascolto e condivisione, dove il prendersi cura divenga sostegno al malcapitato e denuncia al malaffare”, ha detto mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, incontrando i presidenti delle Fondazioni associate alla Consulta.
“La situazione di usura e racket al momento è allarmante, le operazioni di polizia giudiziaria ne danno dimostrazione. Quello che non corrisponde a questo sforzo sono le denunce delle vittime. La denuncia è il fulcro della normativa perché solo chi denuncia ha accesso alle facilitazioni che la legge 108/96 riconosce in favore delle vittime di usura ed estorsione”, ha affermato Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Durante l’Assemblea della Consulta nazionale antiusura è stata presentata la ricerca svolta dall’Università Cattolica “Il Fondo per la prevenzione dell’usura e il ruolo delle Fondazioni antiusura come enti gestori”.