Sebbene la pioggia resta un tragico, indelebile ricordo, su Senigallia il sole della primavera porta una buona notizia. Domenica 16 aprile infatti, alle ore 15 presso lo stadio cittadino “Goffredo Bianchelli”, si sfideranno i giocatori della Nazionale italiana cantanti (Nic) contro il Charity Team Senigallia per la leggendaria Partita del cuore “Insieme per Senigallia”. Fondata ufficialmente nel 1981, la formazione della Nic ha disputato oltre 600 partite e intrattenuto più di 50 milioni di spettatori in tutti gli stadi italiani, per un evento in cui, assieme al calcio, allo spettacolo e alla musica, è soprattuto la generosità a scendere in campo. Ben chiara, dunque, la finalità di questo match di solidarietà, patrocinato dal Comune: il ricavato andrà a sostegno della popolazione alluvionata attraverso un progetto coordinato da Caritas Senigallia, che fin da subito, si è attivata in prima linea nella gestione dell’emergenza. Come noto alle cronache, la notte del 15 settembre 2022 Senigallia, Barbara, Ostra e diversi Comuni nel nord delle Marche sono stati devastati dall’esondazione dei fiumi Misa e Nevola: nella terribile alluvione persero la vita 13 persone, con ingentissimi danni ad abitazioni, attività commerciali, strutture pubbliche e private, sconvolgendo la vita di centinaia di nuclei familiari che, ancora oggi, patiscono economicamente e moralmente le conseguenze di quel disastro. Costante l’impegno della Caritas locale che, attraverso la piattaforma www.ridiamodignita.it, ha ricevuto donazioni da tutto il mondo e, tramite una rigorosa mappatura dei bisogni e l’apertura di uno sportello di ascolto, sta tuttora coordinando gli interventi per supportare le vittime di questa tragedia ambientale. “Questa partita – sottolinea Giovanni Bomprezzi, direttore della Fondazione Caritas Senigallia – rappresenta una preziosa occasione per tenere acceso il faro sulle famiglie colpite dall’alluvione dell’autunno scorso, alle quali, quotidianamente, stiamo continuando a prestare attenzione e sostegno. Mi piacerebbe fosse anche un momento di festa per la città intera, per risollevarsi e tornare a sorridere. Ci auguriamo di raccogliere fondi, nell’intento di non dimenticarci di queste persone che hanno perso davvero tanto. Resta ovviamente prioritaria la vicinanza umana e psicologica, in un lavoro relazionale con cui, grazie a agli operatori e ai volontari, come comunità possiamo fronteggiare insieme il rischio della solitudine”.