Naufragio nel crotonese: don Loprete, una croce con i resti del barcone in cui si trovavano i migranti che hanno perso la vita a Cutro

(Foto SIR)

“Quando, recatomi sul posto della tragedia, ho visto il barcone che andava sempre più spappolandosi, ho pensato che il mare avrebbe presto spazzato il ricordo. Bisognava salvare qualcosa per preservare il ricordo e perché la strage non si ripeta”. Lo ha detto al Sir don Francesco Loprete, sacerdote dell’arcidiocesi di Crotone – Santa Severina, che – con l’aiuto di un artista ha realizzato una particolare croce con i resti del barcone in cui si trovavano i migranti che hanno perso la vita a Cutro domenica scorsa. “Nella quaresima meditiamo sulla Passione di Gesù. La croce che ho realizzato vuole ricordare il legno crudo su cui è stato posto un innocente, e anche qui si tratta del legno di un barcone di innocenti che pagano per un crimine che non hanno commesso”. Don Loprete spiega anche che sulla croce è presente un pezzo di pezzo di legno che “richiama il braccio di Gesù appeso”. La croce è stata benedetta ieri e ora si trova nella parrocchia di Castella. Domani verrà portata sul luogo della tragedia per la via Crucis e poi custodita nella parrocchia di Steccato di Cutro dopo una peregrinatio in Cattedrale e nelle parrocchie che ne hanno fatto richiesta.

 

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