Prende avvio la fase conclusiva di “Al lavoro 4.0”, il progetto di inclusione sociale grazie al digitale che Digital360 S.p.A. organizza in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Fondazione S. Carlo. Arrivato alla sua seconda edizione, “Al lavoro 4.0” offre ai “Neet” (giovani che non lavorano e non studiano) “l’opportunità di accedere a percorsi di formazione gratuita sulle nuove professioni digitali”. Nei prossimi giorni, 20 ragazzi tra i 18 e 30 anni inizieranno un percorso di 4 mesi di tirocinio in aziende del territorio milanese per essere inseriti come addetti alla logistica o operatori di linea per chi ha seguito l’indirizzo “Industria 4.0”, oppure come supporto alle attività di vendite interne, produzione contenuti, social media management e organizzazione eventi per chi ha seguito l’indirizzo “Marketing 4.0”. Il progetto “Al lavoro 4.0” intende “contribuire a ridurre le disuguaglianze generate dalle condizioni di svantaggio socio-economico che non permettono ad alcuni giovani di acquisire le competenze necessarie per accedere al mondo del lavoro o che li obbligano ad abbandonare il percorso di studi”. “Anche a Milano, e nel territorio diocesano, uno dei drammi più gravi è costituito dalla condizione di persone, inclusi molti giovani, che sono alla ricerca di un lavoro, ma non sono in sintonia con le evoluzioni del mercato del lavoro, perché non posseggono adeguata qualificazione – sostiene Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Il sistema Caritas, tramite strumenti come Fondazione S. Carlo e il Fondo Diamo Lavoro, opera da anni per aiutare tante persone a ritrovare un ruolo attivo nella società, evitando che scivolino verso la povertà, e a raggiungere la dignità personale che solo il lavoro può garantire. La collaborazione con altri soggetti del terzo settore, con centri di ricerca e con imprese profit, incardinata su principi di innovazione e sostenibilità, è parte di questa missione: non solo aiuta a contenere i costi umani delle fasi di crisi, ma contribuisce a rafforzare un clima di coesione sociale e comunitaria, dunque di stabilità e sicurezza, di cui si giovano anche la produzione e l’economia”.