“In questi giorni drammatici per le popolazioni della Turchia e della Siria la vostra solidarietà è arrivata a destinazione. Come promesso, nei giorni scorsi ci siamo recati ad Aleppo, in Siria. La visita ci ha permesso di renderci conto delle enormi difficoltà quotidiane di intere famiglie cristiane e musulmane costrette a trovare rifugio nei locali delle scuole e dei centri che hanno aperto le loro porte a tutti”. Lo comunica l’associazione Habibi, che descrive una Aleppo, in questi giorni, fredda con l’elettricità che arriva soltanto per due ore al giorno. “A rendere la vita più complicata anche la mancanza di gasolio e di benzina. Le tenebre esterne si stanno facendo strada anche nei cuori delle persone che stanno perdendo la speranza e che vogliono lasciare il paese. Una situazione davvero insopportabile”.
Habibi comunica di aver raccolto 42.914 euro: “Questi sono diventati 45.125 dollari e sono stati suddivisi fra i nostri partner ad Aleppo. Abbiamo quindi consegnato: 15.000 $ a padre Hanna, il parroco di Knayeh, un piccolo villaggio del nord dove l’80% delle case è stato raso al suolo, per sostenere i numerosi bisogni delle famiglie; 5.000 $ all’ospedale Saint Louis dove suor Arcangela si prende cura dei più poveri e dei feriti; 10.000 $ a padre Raymondo Girgis per l’emergenza degli sfollati accolti a migliaia nelle parrocchie e nelle scuole di Aleppo e di Lattakia; 15.125 $ al centro pastorale di Midan che, attraverso il lavoro di padre Hugo, si occupa dell’accoglienza e della presa in carico di giovani e anziani”. “A questi si sono aggiunti i 4.370 $ raccolti durante le sante messe dalla piccola comunità italiana di Amman che sono stati consegnati, insieme alle medicine acquistate, al centro dei maristi, al responsabile della scuola di Terrasanta, alle suore dorotee, alle suore del verbo incarnato e alle suore trappiste di Homs”.