Religioni e guerra: Roma, al via da domani un Forum internazionale

Spesso la religione ha avuto a che fare con la guerra. Anzi, in qualche caso si è trattato di vere e proprie guerre di religione. Pure le vicende belliche attuali fra Russia e Ucraina hanno uno sfondo religioso, che investe non solo il patriarcato ortodosso di Mosca, con Kirill schierato a favore di Putin, e quello di Kiev, con Epifanio che parteggia per Zelens’kyj, ma contrappone anche il Pontefice cattolico Francesco, promotore di soluzioni pacifiche, al patriarca di Mosca e di tutte le Russie, sostenitore dell’“operazione militare speciale” in Ucraina. Nasce da qui – spiegano i promotori – l’iniziativa dell’Università Roma Tre di indire un Forum Internazionale sulle Religioni “con l’intento di una migliore e più approfondita conoscenza dello stato dell’arte riguardante le religioni più diffuse nel mondo, dall’ebraismo al cristianesimo, dall’islam allo scintoismo, dal confucianesimo al taoismo, dall’induismo al buddismo ed al sikhismo, senza neppure trascurare le nuove e complesse forme di spiritualità nate e sviluppatesi negli ultimi decenni, grazie anche all’incremento delle reti sociali telematiche, che hanno dato luogo ad originali esperienze di credenza. Ma anche la non religione, quella dei cosiddetti ‘nones, cioè atei, agnostici, indifferenti, sarà oggetto di attenzione”.
Il Forum, dal 1° al 4 marzo, vedrà riuniti a Roma Tre (Via del Castro Pretorio, 20) una cinquantina di studiosi provenienti dai vari continenti, tra i quali José Casanova, specialista in tema di Chiese cristiane, Sergio Della Pergola, sociologo considerato il massimo esperto di ebraismo e della sua diaspora a livello mondiale; Fenggang Yang, particolarmente versato nello studio delle religioni cinesi; Anna Sun, appena reduce da indagini in Cina e specializzata sul confucianesimo; Franco Garelli, instancabile indagatore della religiosità in Italia, specialmente in campo giovanile; Grace Davie, divenuta nota per la sua formula ‘believing without belonging’, relativa alla credenza senza appartenenza; Massimo Introvigne, attento conoscitore anche delle minoranze religiose in Italia e nel mondo; Arvind Sharma, per l’induismo; Giuseppe Giordan, il nostro maggiore studioso di fenomenologie spirituali; Enzo Pace, autorevole esponente della scuola patavina di sociologia delle religioni; Farhad Khosrokhavar, tra i migliori scienziati sociali che studiano l’islam nelle sue due versioni, sunnita e sciita; Mark R. Mullins, neozelandese, con lunghi soggiorni in Giappone, dedicati allo studio dello scintoismo; Massimo Leone, direttore del Centre for Religious Studies presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento e dedito a perlustrare i contenuti della cosiddetta religione digitale; Lois Lee, riconosciuta come la più aggiornata autrice di approfondimenti sull’ateismo ed altre manifestazioni affini; Vincent Goossaert, da più decenni stimato analista del taoismo.

 

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