Quest’anno ricorre il settantanovesimo anniversario dello sciopero con cui il 1° marzo 1944 i lavoratori sfidarono il regime nazifascista. Quel giorno il Comitato di Liberazione nazionale Alta Italia proclamò infatti una mobilitazione contro il nazismo e la Repubblica sociale italiana, cui aderirono 5.200 lavoratori della provincia di Savona. La rappresaglia nazifascista ebbe gravissime conseguenze sulla popolazione, come il carcere, la deportazione e la morte di molti manifestanti.
Per commemorare l’evento a Savona domani, martedì 28 febbraio, alle 18.30 nella chiesa San Giovanni Battista in San Domenico, in via Alfonso Mistrangelo, il vescovo emerito Vittorio Lupi presiederà una messa. Mercoledì 1° marzo, alle 9, al Sacrario dei Deportati del cimitero monumentale di Zinola il vescovo Calogero Marino presenzierà alla deposizione di una corona d’alloro. Alle 10, nella Sala della Sibilla della Fortezza del Priamar, avrà luogo una conferenza sul tema con l’introduzione del sindaco Marco Russo e gli interventi di Renato Zunino, presidente del Comitato provinciale dell’Anpi, Mauro Righello, presidente della Fondazione Isrec Savona, Simone Falco, presidente dell’Aned Savona-Imperia, e Dario Bendone a nome di Cgil, Cisl e Uil Segreteria confederale. Inoltre si terranno la consegna di attestati ad alcuni studenti dell’Istituto secondario superiore “Mazzini-Da Vinci” e l’orazione “1 marzo 1944 – La classe operaia entra in sciopero” di Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Campo Fossoli.